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  1. Racconti Porno
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  2. Quella Volta In Un Cinema Di Roma

    AvatarBy Ares il 3 Sep. 2016
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    Era una calda sera d’estate, una delle tante belle sere d’estate di questa meravigliosa città.
    Era quasi fine luglio, il caldo e l'umidità era elevata; io ero rimasto da solo in città:la mia famiglia era al mare ed io dovevo lavorare ancora un pò per raggiungerli.
    Fuori di casa c’era un pò di ponentino, il venticello dei romani, ma non riusciva a rinfrescarmi.
    Decido così di cercarmi un cinema per vedere un bel film (io amo i film...) e stare finalmente un po’ al fresco.
    Scelgo un cinema al centro, precisamente un cinema in via Nazionale, un cinema che oggi, purtroppo, non esiste più.
    Pago l’ingresso e salgo le scale per recarmi nella sala al piano di sopra dove c’è la sala quasi vuota.
    Scelgo di sedermi in un angolino, una specie di rientranza nel muro, dove c’erano una decina di posti disposti su tre piccole file. Io mi metto nella fila centrale.
    Inizia il film.
    Mentre scorrono i titoli del film, una coppia con lei molto bella, una donna raffinata, di classe, di quelle che si fanno subito notare, si accomoda nei due-tre posti che si trovano alle mie spalle.
    Il film in proiezione mi appassiona ed all’inizio non mi faccio caso alla coppia dietro di me, solo che dopo un po’, comincio a sentire come dei mugolii; con discrezione giro la testa verso la coppia e noto che la coppia in questione si baciava appassionatamente scambiandosi la lingua. Pensando di rompere un pò, torno al film, ma i mugolii si fanno più insistenti ed allora mi faccio coraggio e con la coda dell'occhio cerco di guardare cosa fanno i due vicini. Noto così che la mano di lui aveva scoperto il vestitino di lei, scostando gli slip bianchi e lasciando intravedere la bella fica rasata di lei; lei invece accarezzava la patta di lui cercando di aprire lo zip per tirarglielo fuori dai pantaloni.
    A qual punto mi resi conto che il film non mi interessava più; l’unica cosa a cui ero interessato era guardare la coppia ma soprattutto guardare la bella fichetta rasata di lei.
    Stringevo il mio cazzo che era ormai era diventato ben duro mentre cercavo con insistenza di incrociare lo sguardo di lui per vedere se era interessato ad una mia partecipazione. Finalmente, ci riesco e ad un mio cenno lui mi fa si con la testa.
    Con modi felpati e quasi impercettibili, mi accomodai nell'unico posto libero accanto a lei ed iniziai delicatamente ad allungare la mano sulla sua coscia; lei invece fece di più: prese la mia mano e con fare deciso la mise sulla sua fica vogliosa.
    Io non riuscivo a credere a quello che mi stava succedendo, so solo cominciai ad accarezzarla e ad infilarle il dito dentro alla fica bagnata; poi abbassai la testa ed allargandole le cosce, cominciai a leccarle la fica ormai fradicia di umori. La leccai a lungo come piace a me, le mordicchiai il clitoride, le succhiai i seni ed il buchetto del culo.
    Lei ben presto ricambiò abbassando la testa ed infilandosi tutto il mio cazzo in bocca, iniziando a pomparlo vigorosamente. Mentre le...

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    Last Post by Ares il 3 Sep. 2016
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  3. Al mare da sola

    AvatarBy Ares il 2 Sep. 2016
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    Prima volta al mare da sola,senza amiche,senza uomo,senza nessuno che mi dica quello che devo fare,libera finalmente.
    Era quello che volevo,è quello che voglio? Non lo so,ma devo schiarirmi la mente,respirare da sola,o almeno provarci.
    Arrivo di primo mattino,l'aria è fresca,deve aver piovuto stanotte,il cielo è terso,il sole caldo,non vedo l'ora di spogliarmi e di fare un tuffo.Un ragazzo giovane mi viene incontro,si presenta,è il nipote del proprietario,aiuta lo zio nella conduzione dell'albergo. Ha un sorriso fresco e sincero,mi da una mano con le valigie e mi offre un caffè.
    L'albergo è piccolo,poche stanze,poca gente,meglio così,voglio stare sola e finire finalmente i libri che ho iniziato e lasciato sul comodino lo scorso inverno....
    Mi accompagna alla mia stanza,mi apre la porta e mi dice di chiamarlo per qualsiasi cosa,vedo una luce passargli negli occhi,mi sarò di certo sbagliata,è un giovane e bel ragazzo,che se ne fa di una donna matura.
    Mi chiudo la porta alle spalle e vado in bagno a rinfrescarmi,mi guardo allo specchio,non sono poi così male,mi sorrido e comincio a spogliarmi,lentamente,senza fretta,ho tutto il tempo che voglio.
    Mi sdraio nuda sul letto,le lenzuola sono profumate e candide,la mia pelle al contatto con la stoffa delicata delle lenzuola ha un brivido,sono troppo tesa,mi devo rilassare.
    Perchè no,mi dico,posso fare quello che voglio,e se ho voglia di prendermi cura di me stessa,lo faccio.
    Mi accarezzo piano il seno,sfioro i capezzoli,che già sento indurirsi,scendo sulla pancia,mi tocco piano,con le mani aperte,mi piace sentire le mie mani su di me,so quello che voglio ,so come ottenerlo,non cerco soltanto l'orgasmo,quello conta,ma contano anche le sensazioni che sto provando.
    Le mani ora cercano le piccole labbra,che come d'incanto si schiudono,la sento già bagnata,la voglia mi prende,entro piano,un dito,si bagna,due dita,ancora,si così,l'altra mano sfiora il clitoride,sto godendo,la figa è fradicia,bagnerò le lenzuola,chisse ne frega.. Mi muovo più velocemente,due dita dentro,due dita che stringono i capezzoli,nella testa la sua voce,non resisterai senza di me,è vero,lo vorrei sotto di me adesso, vorrei farmi scivolare il suo cazzo dentro ora,ho voglia del suo cazzo,ho voglia di cazzo.
    Due colpi alla porta,mi fermo. Sono nuda,entro in bagno e mi copro con un telo,vado ad aprire,è il nipote del proprietario.
    Lo guardo un po' stranita,lui mi guarda in modo strano.mi dice che deve aver lasciato una chiave,entra,chiude la porta,io sono vicina al letto,il suo sguardo appiccicato al mio,lo interrogo con gli occhi,lui mi sorride,ancora quella luce strana dentro i suoi.
    Si avvicina a me io indietreggio, sono contro al letto,mi siedo,lui si inginocchia davanti a me,mi toglie il telo,la luce dei suoi occhi mi scuote d...

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    Last Post by Ares il 2 Sep. 2016
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  4. Violenza in stazione

    AvatarBy Ares il 2 Sep. 2016
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    Seduta davanti all'armadio aperto, mi mordevo il labbro indecisa su cosa indossare. Gli ordini del Padrone erano stati chiari, ma cercavo insistentemente un modo per sviare da quell'ordine assurdo.
    "Hai fatto, puttanella?". Il suo messaggio mi fece sobbalzare,sapevo che se lo avessi ignorato, sarei stata punita. "Sì padrone, ho quasi finito".
    Mi morsi di nuovo il labbro, poi indossai una gonna che mi copriva a malapena il culo, un top scollato che metteva in risalto i miei seni prosperosi e i capezzoli gonfi, calze e reggicalze e infine uscii.
    Nonostante fosse Agosto, avevo i brividi mentre uscivo di casa e mi dirigevo verso la stazione.
    Dei ragazzi per strada mi fischiarono, alcuni mi seguirono per un po', ero eccitata, volevo scoprire cosa avesse in serbo il Padrone per me.
    Feci appena in tempo a varcare la soglia della stazione semi deserta, che mi arrivò un messaggio:"Vai nel bagno degli uomini, posiziona la telecamera in modo che sia nascosta, accendila e spompina tutti gli uomini che puoi. Se riesci scopatene qualcuno. Vai, troia!".
    Andai nel bagno con il cuore che batteva all'impazzata, posizionai la telecamera, mi appoggiai al muro del bagno e attesi. In cuor mio pregavo non arrivasse nessuno, ma dopo venti minuti sentii la porta aprirsi e i passi di un uomo. Non era molto alto e avrà avuto al massimo vent'anni, in una mano teneva il telefono, nell'altra una bustina di erba. Appena mi vide, si bloccò. Poi sorrise, mi si avvicinò e disse:"sei qui per fare la puttanella vero? Guarda che bella boccuccia, sarebbe un peccato lasciarla inutilizzata... vieni qui, non ti faccio male". Annuii, spaventata ed eccitata. Mi infilò una mano sotto la gonna e tastò la mia figa liscia e fradicia,poi mi spinse in ginocchio, mi prese i capelli e ordinò:"succhia". Aveva un cazzetto corto e storto, puzzava, ma iniziai a ingoiarlo tastandogli anche i coglioni gonfi. Me lo spingeva tutto in gola e faticavo a respirare, nel frattempo mi insultava:"sei proprio una puttana, lo sai? Così giovane e spompini nei bagni. Una troia come te non si merita neanche di ingoiare la mia sborra" e così dicendo mi venne sulle tette schiacchiate dentro al top. Mi scattò una foto con il cellulare e se ne andò.
    Mi rialzai a fatica dal pavimento sudicio, mi sciaquai il viso e provai a lavarmi via la sborra dalle tette, ma in quella sentii la porta aprirsi.
    Erano due stranieri, probabilmente appena scesi dal treno. Inizialmente non mi chiesero nulla, ma poi il più vecchio dei due mi si avvicinò e mi fece cenno di ruotare per farmi vedere per bene. Mi fece piegare e mostrò il mio culetto tondo al suo amico e insieme risero. Mi raddrizzò e mi toccò le tette ancora bagnate, provò a tirarle fuori dal top, ma era troppo stretto; spazientito tirò fuori un paio di forbici e tagliò il top, facendo rimbalzare fuori le mie tette, poi si occupò della gonna, lasciandomi nuda. Mi succhi...

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    Last Post by Ares il 2 Sep. 2016
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  5. Campeggio Nudista

    AvatarBy Ares il 24 Aug. 2016
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    Che bel posto! Mi hanno consigliato proprio bene, ne è proprio valsa la pena arrivare fino qui. Dove cavolo è la direzione? Ah, eccola!
    “Buongiorno!”
    “Salve, sono da solo, la macchina e la tenda!”
    “Per correttezza l'avviso che, in questi giorni nel campeggio c'è un raduno omosessuale, ma l'ingresso è aperto a tutti!”
    Non male, chissà se esce fuori qualche avventura eccitante.
    “Lo stavo leggendo sulla locandina, non ci sono assolutamente problemi, mi hanno detto che il posto è bello.”
    “Il posto è molto bello! Si troverà bene, può darmi i documenti?”
    “C'è ombra?”
    “Si, è praticamente un bosco! Piazzola 42, è in fondo, la faccio accompagnare.”
    Peccato che di posti come questo ce ne siano pochi in Italia, mi sembra di stare in Croazia, tutti allegramente nudi. Mi piace. Ecco la piazzola 42, cazzo è un bel posto panoramico, bene, adesso monto la tenda, faccio la doccia e poi in spiaggia.
    “Ciao, hai bisogno di una mano?”
    Cavolo se è alto, mi mangia in testa, deve essere minimo un metro e ottanta, ha un viso e sorriso simpatico. Completamente nudo, abbronzatura perfetta su fisico perfetto, discreta attrezzatura.
    “Si grazie, in due si fa prima.”
    “Mi chiamo Riccardo.”
    “Piacere Roberto. È molto tempo che sei in campeggio?”
    “Una settimana!”
    “Come si sta?”
    “Bene, il mare è stupendo, c'è sabbia e ci sono scogli. L'unica rottura sono i maschi del paese. Siamo l'attrazione del posto, tutti nudi. Sembra che una donna nuda in spiaggia non l'abbiano mai vista, c'è sempre folla sopra la scogliera ed un via vai sulla spiaggia! A parte questo, si sta benissimo.”
    Ecco fatto, la tenda è perfettamente montata.
    “Grazie Riccardo, se ci vediamo al bar più tardi ti offro da bere!”
    “Ok, a dopo allora.”
    Ho bisogno di farmi una doccia, per fortuna i bagni non sono lontani. Che bella gente che c'è in giro, sono tutti qui in fila a fare la doccia, pazienza. Chi primo arriva bene alloggia, l'acqua è fredda, fa lo stesso.
    Voglio vedere il mare da vicino prima che faccia buio. C'è una strada in discesa.

    La sabbia è fine, l'acqua è calda. Ha proprio ragione Riccardo, il pubblico sulla scogliera è numeroso ed anche lo struscio sulla spiaggia è da paese. Che idioti.
    Quello deve essere il posto di cui mi ha parlato Andrea, la pozza d'argilla. Mi avvicino, entro dentro la pozza di argilla fino al collo, dio bo se è fredda, sono completamente grigio. Lascio seccare l'argilla, corro, mi tuffo in mare, l'acqua è limpidissima, stupendo, sento la pelle morbida. Mi sdraio, c'è ancora un'ora buona di sole. Che bello, mi piace sentire il sole sulla pelle, chiudo gli occhi.
    Mi sono addormentato, mi sento un pò rincoglionito, è buio. Devo pisciare, dove sono gli occhiali, ah eccoli. Chi cazzo sono questi tre?
    “Ciao frocione, ti abbiamo svegliato?”
    “Che cosa volete? Chi siete?”
    “Amici siamo, è vero che...

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    Last Post by Ares il 24 Aug. 2016
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  6. Follie da giovanotti

    AvatarBy Ares il 24 Aug. 2016
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    E’ vero, le relazioni incestuose che si vivono ad una certa età scaturiscono da quella voglia di trasgredire che amplifica la passione e ti fa togliere fuori l’energia fino all’ultima stilla, ma come dimenticare quegli intrecci vissuti durante il periodo che va dall’adolescenza alla gioventù?
    Erano all’incirca gli anni 80, si passavano i canonici quasi nove mesi da ottobre a giugno tra i banchi di scuola e poi iniziavano le vacanze estive, detratti i quindici giorni che i genitori ci portavano al mare con l’autobus predisposto dall’amministrazione comunale tutto il restante periodo si trascorreva a bighellonare tra amici, ricordo che i miei avevano comprato una Vespa 50 con la quale scorazzavo per le vie del paese, mio cugino Giovanni mio coetaneo fece un tale casino agli zii che alla fine gliene comprarono una anche a lui sebbene di seconda mano e così iniziammo a fare le scorribande in due, la cosa adirò tanto mia sorella Ornella quanto mia cugina Francesca (sorella di Giovanni) le quali pretendevano di essere portate a spasso ogni qualvolta si metteva in moto.
    Un giorno non potemmo più farne a meno, quindi organizzammo una uscita pomeridiana, saliti in sella puntammo ad uscire fuori del perimetro del paese, quindi ci recammo verso un appezzamento di terreno semi abbandonato di proprietà dei nonni, parcheggiammo le moto vicino al casolare e ci incamminammo verso un fiumicello che scorreva nei paraggi quando ad un certo punto sentimmo giungere da dietro una baracca dei rumori, con passo felpato ci avvicinammo e appena in prossimità di un muretto a pietra io e Giovanni arrampicandoci un po’ potemmo scorgere Zio Mario che era intento a scoparsi una sua lavorante dei campi, l’aveva adagiata su una balla di paglia e la perforava violentemente alla pecorina, mia sorella e mia cugina curiose come erano volevano anche loro vedere quello che succedeva, ma al diniego nostro di lasciargli il posto di osservazione si spostarono fino a dove il muro terminava guadagnando così una visuale migliore alla nostra, ma nel contempo furono sgamate a spiare da parte di zio Mario, il quale sebbene scoperto non lasciò la presa fino a quando non riempi la lavorante con un’abbondante sborrata, finito i suoi comodi si pulì e mando via la signora, noi quattro piano piano ci sfilammo, e riprendemmo la via verso il fiume senza fiatare, arrivati sulla riva ci sedemmo e nessuno dei quattro iniziava un discorso, fino a quando il ghiaccio non fu rotto da mia cugina Francesca:

    disse Giovanni
    domandò Ornella
    Io che solo ad aver intrapreso quel tipo di discorso ero già in tiro cercavo una scusa per calare il carico da undici, mi venne in soccorso mio cugino Giovani che si lasciò scappare:

    Nel gruppetto calò il silenzio, i segreti che serpeggiavano erano tanti, Zio si scopava la cognatina, Giovanni e Francesca giocavano tra di loro, io e Ornella avevamo già provato a fare qualcosa, quindi cercai di approfondire la problematica, e alla fine ci confessammo ch...

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    Last Post by Ares il 24 Aug. 2016
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  7. Sorpresa e Sconvolta

    AvatarBy Ares il 21 July 2015
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    Sognavo... ero nel mio apartamento e stavo aspettando l'arrivo del mio ragazzo, suonano alla porta e vado ad aprire felice come non lo ero da giorni, paro la porta ed e' li davanti a me con un fantastico sorriso, lo faccio entrare mi bacia con passione e facciamo l'amore dolcemente. lo guardo sorrido e..... "bip bip bip " vengo strappata via dal mio sogno dalla sveglia, torno alla realta, sono la sua cagna, faccio il giro del letto e inizio a baciarglielo finche non si sveglia , mi accarezza pigramente la testa, inizio a succhiarglielo pero mentre lo faccio mi sento triste dentro, io non sono cosi ,lui mi ha trasformata in questo,vorrei ribbellarmi ma ho paura della punizione e delle ripercussioni, continuo a succhiarglielo finche non mi riempie la bocca "ti piace la colazzione?" trova sempre un modo nuovo per farmi sentire umiliata "oggi non ti scopo, vai a prepararmi il caffe e vestiti ti accmpagno al lavoro" mi alzo e vado in cucina, preparo lentamente il caffe , e come da suoi ordini prima di servirlo mi sistemo sul tavolo, me la lecca velocemente, prende il caffe senza nemmeno sedersi e sono libera d'andare a vestirmi, mi ha preparato sul letto una camicetta bianca e un completo blu giacca e gonna, infilo la gonna rimanendo senza mutandine, anche perche non ne ho piu, mi sistemo trucco e capelli e esco. il mio padrone e' gia in macchina, da qualche giorno che riesco a definirlo solo come mio padrone, sto cedendo,anche se il sogno di questa mattina mi ha scombussolata, rivoglio la mia liberta, salgo in macchina e rimaniamo in silenzio per tutto il cammino, arrivata al lavoro lo saluto "a piu tardi mio signore" "verro a prenderti io, ho una sorpresa" sorrido e scendo dall'auto, una sorpresa.... gia immagino un qualche tipo di gioco a base di sesso estremo, che sorpresa. m'immergo nel lavoro e la giornata passa in fretta, alle sette sono fuori ad attenderlo, invece della solita macchina lo vedo arrivare in taxi "sali, andiamo ad una cena" mi siedo accanto a lui e dato che siamo in presenza del tassista si comporta come se fossio una coppia, mi da un bacio appassionato e mi mette un braccio sulla spalla, inizio a rilassarmi convinta che non fara niente di sconveniente ma m'illudevo, appena ci allontanammo dalla via principale mi slaccia la camicetta, istintivamente cerco di fermarlo, "che fai? vuoi rovinare tutto? fino ad ora ti sei comportata bene, questa cena romantica e' per premiarti, ma se fai la stronza posso cambiare idea" lascio andare la sua mano e riprende a slacciarmi la camicetta, mi scopre il seno e comincia a stimolare il capezzolo con due dita, il tassista intanto si godeva lo spettacolo ed io mi vergognavo mortalmente. non contento inizia a leccare l'altro capezzolo e s'interrompe solo per dire al tassista "fai il giro lungo cosi ti godi lo spettacolo e io mi dierto un po con la mia troietta" mi mette una ma...

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    Last Post by Ares il 21 July 2015
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  8. Annoiata e sola...

    AvatarBy Ares il 12 July 2015
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    Era stanca, stufa di fare quello stupido lavoro al computer. Guardò l'orologio: 00.03. Sbuffando tornò a concentrarsi sullo schermo, ma per quanto ci provasse non ce la faceva. Era già un nuovo giorno, e lei non se ne era nemmeno accorta. Annoiata, scorreva con lo zoom avanti e indietro sul disegno del progetto che stava preparando per l'esame. Si alzò di scatto dalla sedia, non potendo più sopportare di stare lì davanti. Andò in bagno e aprì il rubinetto. L'acqua era gelida ma non le importava. Si sciacquò la faccia tre o quattro volte, e poi chiuse il rubinetto. Rimase lì a guardare il proprio riflesso nello specchio, il viso ancora bagnato. Non ne poteva più di fare quella vita. La mattina in università e il resto della giornata chiusa in casa a studiare fino a notte fonda.
    Un' insolita indolenza languiva dentro di lei. Una spossatezza causata dalla prolungata trascuratezza di sé. Si accorse che stava sudando. Tornò in camera e si rese effettivamente conto che la sua stanza era un forno così come il salone. Imprecando si rese conto che tutti i termosifoni della casa erano bollenti. Il termostato della caldaia centralizzata del condominio era impazzito di nuovo e a quell'ora nessuno sarebbe venuto ad aggiustarlo. Provò a sedersi ancora dietro alla scrivania ma non ce la faceva aveva troppo caldo. Sbuffando si slacciò le scarpe e si sfilò i calzini. Si tolse la maglia che indossava rimanendo con solo una canotta grigia chiara aderente. Si slacciò i jeans attillati e con un unico movimento fluido se li abbassò fino alle caviglie per poi toglierseli e buttarli sul letto. A piedi nudi andò in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Tornando indietro si fermò un momento davanti allo specchio nell'ingresso. Studiò meglio la sua immagine allo specchio. Era come se non si vedesse da tempo. Fece un giro su se stessa continuando a guardare il proprio fisico magro e tonico. Era una bella ragazza in fondo. Avrebbe scommesso che qualsiasi uomo si sarebbe eccitato a vederla così. Anche senza reggiseno la sua seconda misura faceva la sua figura per chi sapeva apprezzarla. La canotta era un po' corta e le copriva a malapena l'ombelico. Si stupì vedendo la propria biancheria intima. Si era completamente dimenticata di aver messo quel tanga quella mattina, la mattina prima anzi. Se lo era regalato qualche tempo prima. Un bel perizoma di pizzo bianco, con una rosa ricamata, anch'essa bianca, sul lato sinistro del tessuto, e al centro del fiore un piccolo brillante. Il fianchetto si dipartiva in due fili sottili per poi riunirsi nella parte posteriore. Si girò di nuovo seguendo con lo sguardo i fili lungo il suo culetto ancora tonico e sodo nonostante avesse smesso di fare pallavolo da un paio d'anni. Sì le piaceva proprio. Non ricordava per quale ragione avesse scelto proprio quello e non un normalissimo paio di slip. No lo sapeva perché... Fece una smorfia. Avrebbe dovuto essere fuori a quell'ora a divertirsi, o con...

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    Last Post by Ares il 12 July 2015
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  9. Alessia e il Vecchio Porco

    AvatarBy Ares il 1 July 2015
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    Alessia era una bellissima ragazza che attirava su di se come una calamita gli sguardi degli uomini di qualsiasi età. Alta circa 1.73, capelli lisci neri, occhi verdi con un taglio abbastanza stretto, labbra non sottili ma nemmeno troppo grandi, una seconda di seno che però era bello sodo e un culetto da favola che era senza dubbio il suo vanto migliore.
    Nonostante tutto questo non era riuscita ancora a trovare un fidanzato carino con il quale soddisfare la propria voglia di sesso che negli ultimi tempi era cresciuta dismisura. Si era lasciata da poco dal ragazzo con il quale aveva condiviso due anni di fidanzamento, ma con cui aveva avuto ben poche soddisfazioni sessuali. Da pochi giorni usciva con un altro ragazzo, Mirko molto carino con il quale sperava di soddisfare in parte le sue voglie. Le premesse erano state buone dopo due sere che erano usciti insieme, nel riaccompagnarla a casa si era soffermato in un parcheggio vicino a casa di Alessia, non proprio isolatissimo, e qui dopo averla baciata e palpata in tutte le prati del corpo l’aveva sdraiata e dopo averle alzato la gonna e tolto le mutandine iniziò a leccargli la fighetta con ardore Alessia si stava eccitando tantissimo, prese la testa di Mirko e la spinse ancora più verso la propria intimità al contempo le mani di Mirko si avvilupparono al sedere di lei che sembrava di marmo scolpito. Ben presto Alessia raggiunse, un godimento che mai aveva avuto nei due anni di fidanzamento con Filippo.
    “Adesso tocca a te farmi godere” Mirko si sbottonò i pantaloni e tirò fuori dalle mutande un cazzo di notevoli dimensioni che posizionò all’entrata della bocca di Alessia che era rimasta sdraiata sul sedile.
    “Fammi vedere quanto sei brava a fare i pompini”
    Il cazzo scivolò nella bocca di lei che prese a succhiare e leccare.
    “Si brava…così mi piace…dai…”
    Preso dalla foga, iniziò a scoparla letteralmente in bocca, entrava e usciva andando a sbattergli la cappella in fondo alla gola e facendole venire alcuni conati di vomito finchè prossimo all’orgasmo levò il cazzo dalla bocca e le sborrò sul viso, il liquido prese a colargli vicino alla bocca e fu lesta a tirare furoi la lingua per cercare di assaporarlo.
    “mmm. È buono è un po’ che non ne assaggiavo…”
    “Mi piaci…sei una bella troietta…”
    I giorni passarono e i due non mancarono di farsi delle belle scopate, avevano raggiunto un’intesa sessuale veramente ottima.
    Una sera che Mirko aveva la casa libera, decisero di fare una cenetta a quattro, avrebbero invitato un amico di Mirko, Stefano e la sua fidanzata Laura. La cena fu molto piacevole, Stefano non perdeva occasione per gettare gli sguardi su Alessia, le piaceva veramente molto. Dopo decisero di guardare un film in cassetta, ma era solo una scusa, ogni coppia si mise su un divano ed iniziò a pomiciare. Forse anche per la quantità di alcol bevuta, persero abbastanza velocemente i freni inibitori Mirko sollevò la gonna di Alessia e senza troppi indugi scostatele le mutandin...

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    Last Post by Ares il 1 July 2015
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  10. Il metro del secchione

    AvatarBy Ares il 1 July 2015
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    Luca sedici anni frequenta 3° anno del liceo scientifico della classe 3c ed è il classico secchione con gli occhiali, i capelli ordinati, i vestiti classici, magro, alto 1.65 e con la media voto del 9.
    Un lunedì che sembrava come gli altri entra a scuola come sempre con venti minuti di anticipo passa il corridoio e incontra le classiche persone che lo prendono in giro per come si veste soprattutto nota Chiara una ragazza della classe 3a bionda occhi azzurri fisico da paura e soprattutto con vestiti alla moda, insomma la solita ricca e viziata che continua a ridere e fare battute ad alta voce apposta per farsi sentire.
    Luca incomincia a camminare velocemente e va avanti testa bassa fino ad arrivare nella sua classe si chiude la porta e come al suo solito ripassa le materie delle prossime lezioni.
    Alla 4 ora Luca ha un bisogno immane di andare in bagno alza la mano e chiede alla professoressa se poteva andare in bagno.
    Tranquillamente la professoressa acconsente visto considerato che non è il tipo da voler abbandonare la lezione per farsi una passeggiata cosa che molti altri compagni fanno.
    Luca esce chiude la porta e si dirige in bagno, intanto rivede Chiara lungo il corridoio che sorride perché lo vede correre e andare in bagno.
    Luca apre la porta del bagno degli uomini ed entra in uno dei bagni liberi non c’era nessuno solo lui chiude con il chiavistello il bagno e apre la zip dei jeans scosta le mutande e fa uscire il cazzo a riposo lungo 17 cm e largo 5 cm.
    Incomincia a pisciare ed è in uno stato di beatitudine non ce la faceva proprio più.
    Mentre piscia, sente dei rumori nel bagno vicino a lui sarà un altro ragazzo che è venuto in bagno non gli dà molto peso e continua a pisciare tranquillamente
    Ad un certo punto sente una risatina già sentita infatti alzando la testa vede Chiara che si era affacciata dal bagno vicino per spiare Luca.
    Ormai scoperta inizia a fare mmmh che bel cazzo che ti ritrovi è proprio enorme e pensare che tutti ti danno dello sfigato.
    Immediatamente Luca cerca di coprirsi come può rimettendo velocemente dentro il pisello purtroppo l’eccitazione ha giocato un brutto scherzo, infatti, da moscio gli si è indurito e non riusciva a rimetterlo dentro.
    Chiara ridendo e guardando la goffaggine di Luca apre la porta del bagno classici chiavistelli ormai rotti della scuola inutili.
    Luca si gira e Chiara velocemente gli prende il cazzo in mano e incomincia una lenta sega scappellando per bene il grosso cazzo di Luca.
    Luca era immobile non sapeva cosa fare ne cosa dire.
    Il cazzo di Luca ormai era completamente dritto e violaceo era arrivato al suo massimo di erezione 24 cm vista la consistenza Chiara, s’inginocchia e dice voglio proprio assaggiarlo mmh ho tanta voglia guarda che roba è gigantesco e dall’odore sembra molto pulito del resto uno come te l’igiene in primis non poteva non esserlo.
    Incomincia a leccare la cappella sollecitando varie volte il prepuzio poi pian piano incominci...

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    Last Post by Ares il 1 July 2015
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