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  1. Orale con mia sorella

    AvatarBy Ares il 29 June 2014
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    Ciao a tutti, questo racconto è assolutamente vero e mi e successo un paio di giorni fa. Il mio nome è Paolo (22 anni, 1,70 circa, fisico nella media, abbastanza alto, occhi marroni e capelli neri) e finalmente sono riuscito ad avere un rapporto con mia sorella Giulia (23 anni, poco più bassa di me, snella, occhi azzurri capelli medi castano scuro). Ma andiamo con ordine..
    Come al solito, i nostri genitori erano fuori casa per lavoro, e in casa eravamo soltanto io e lei. Dato che l'estate si sta avvicinando, inizia a scoprirsi un pò di più per il caldo, e vederla sempre più scoperta mi eccita da matti. Quel giorno aveva dei leggins neri ma abbastanza trasparenti da vederle le mutandine, ed un semplice top arancio che usa come sopra del pigiama in estate, e un bel reggiseno azzurro con i fiorellini.
    Lei era in sala a guardarsi la tele come al solito, e io in camera mia pensavo come fare per riuscire a scoparla.
    Mi feci una doccia con la porta semiaperta, ma non ebbi alcun risultato. Così azzardai: girare per casa nudo con l'uccello in piena erezione.
    Quando mi vide, all'iniziò si arrabbiò sgridandomi per non essermi coperto, e vedendo che non mi interessava cosa diceva si arrabbiò ancora di più. Si alzò di scatto dalla poltrona e si diresse verso di me, mi stavo iniziando a pentire quando mi colse di sorpresa: con la mano destra mi aveva afferrato l'uccello e lo teneva ben stretto. Mi guardò in faccia e mi disse che le facevo schifo e per punizione me lo avrebbe stretto con tutte le sue forze; per mia fortuna non ha molta forza, e sentivo solo una dolce stretta avvinghiarmi il pisello. Si arrabbiava sempre di più, ma non m'importava: il primo passo era fatto, me lo teneva in mano; azzardai ancora di più, appoggiando una mano sulla sua figa; mi chiese se ero pazzo, e le risposi che lei mi teneva in mano il pisello e quindi io potevo toccarle la figa. Mi diede del porco, ma non mi spostò la mano; iniziava a eccitarsi, sentivo che si bagnava. Mossi un pochino le dita e la sentii bagnare ancora di più, anche la presa si era ammorbidita: ora lo stringeva delicatamente.
    Come glielo feci notare, mi rispose che non scopava da qualche giorno e aveva voglia, e la mia mano la stava stuzzicando abbastanza. E qui osai: le chiesi se voleva farmela leccare. Dubitò qualche minuto, ma accettò. Evidentemente aveva davvero voglia. Però mi obbligò a mettere una fascetta sugli occhi, non che la cosa mi desse fastidio. Andammo nella sua camera, mi bendò e si spogliò sdraiandosi sul letto. Mi avvicinai alla cieca, e quando sentii la sua dolce figa vicino alla mia bocca mi ci fiondai iniziando a leccarla dolcemente, volevo farla eccitare ancora di più. Era sempre più bagnata e più vogliosa, ansimando mi diceva di andare più veloce che voleva venire, e io detti il massimo. Quando capii che stava per venire, mi fermai di scatto e togliendomi la benda le dissi che volevo godere un pò anche io. All'inizio si arrabbiò per averla interrot...

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    Last Post by Ares il 29 June 2014
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  2. Le amiche di mia sorella ed io in piscina

    AvatarBy Ares il 28 June 2014
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    Cosa c’è di meglio che avere una piscina gonfiabile, di quelle rotonde, nel terrazzo di casa propria?
    Maria è una di quelle persone fortunate che possono permettersela (o meglio, la cui famiglia può permettersela).
    I suoi genitori sono partiti da un paio di giorni, lasciando a casa lei, ventiquattrenne universitaria, e suo fratello più piccolo, diciottenne nerd praticamente sempre chiuso in camera sua.
    Maria è una ragazza piuttosto attraente. C’erano diversi ragazzi nel suo corso che ci avevano provato, ma lei aveva sempre risposto picche, non ritenendoli al suo “livello”.
    Bionda, non troppo alta, ha un seno nella norma, una seconda quasi terza. Ma il suo punto forte sono dei fianchi morbidi attorno cui è disegnato un culetto da favola. A prima vista sembrerebbe troppo pronunciato. In realtà, è decisamente curvilineo e rotondo, il soggetto ideale per far morire di invidia tutte le altre donne.
    Suo fratello, beh, è il classico sfigatello che legge fumetti e, probabilmente, si spara ancora le seghe davanti a qualche cartone animato giapponese. Gracilino, con gli occhiali, ancora qualche brufoletto, capelli troppo lunghi e decisamente da tagliare.

    Quel pomeriggio, come dicevamo, fa decisamente troppo caldo.
    Maria, però, non è l’unica a soffrirne.
    Anche Claudia e Matilde, le sue compagne di università “preferite”, si ritrovano a casa a boccheggiare senza riuscire a muovere un muscolo.
    Rimangono così piacevolmente sorprese dalla sua richiesta di raggiungerla a casa sua, per cercare di trovare un po’ di refrigerio nella salvifica piscina.
    Di lì a capo di un paio d’ore, le due amiche piombano a casa di Maria, provviste di costumi e asciugamani.
    “Sei la nostra salvezza!” le dicono praticamente in coro dal citofono, in attesa che lei gli apra la porta.
    “Ma sei da sola? Non ci avevi detto che ai tuoi non andava bene di invitare altra gente a usare la piscina?” le chiede Matilda.
    La mora Matilda.
    La mora e timida Matilda.
    La mora e timida e “invitante” Matilda.
    Dall’alto del suo metro e 78, riusciva sempre a guardare le amiche dall’alto in basso. Aveva sicuramente un viso meno attraente rispetto a Maria, ma le sue forme passavano nondimeno inosservate. Una quarta misura piena promineva dal busto, mentre gambe affusolate la sospingevano verso l’alto.
    “Si infatti, vogliono usarla solo loro e i loro amici. Però adesso sono via e quindi chissenefrega”, le replica Maria.
    “Che bello, non vedo l’ora di buttarmi in acqua. A casa mia manco un ventilatore abbiamo” le dice Claudia.
    Ecco, quest’ultima completa perfettamente, perlomeno dal punto di vista fisico, le amiche.
    Un corpicino senza sale ne pepe, ma un viso di una bellezza e un fascino stordenti. Una bellezza mediterranea, con labbra carnose e occhi languidi. I capelli corti a caschetto, poi, incorniciano alla perfezione i suoi lineamenti.
    A fare da contrappunto, un carattere piuttosto vivace e, talvolta, sfrontato.
    “Ma…tuo fratello? E’ v...

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    Last Post by Ares il 28 June 2014
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  3. Mia Moglie Stuprata

    AvatarBy Ares il 28 June 2014
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    La vacanza con mia moglie volgeva al termine. In serata ci sarebbe stato un elegante ricevimento nella hall dell’albergo e noi due eravamo già pronti, coi nostri vestiti più eleganti.

    Lei, Gianna, faceva davvero un figurone con il suo vestito attillato e con una bella scollatura che metteva in mostra il suo seno prosperoso. Anche il fondoschiena tornito e levigato avrebbe fatto girare la testa a più di un maschietto. Bussano alla nostra camera. Apro e vedo una piccola squadra di poliziotti che sgarbatamente mi sbattono sul naso i loro distintivi plastificati. Nella loro lingua ci dicono di seguirli immediatamente per un controllo. Dopo pochissimi secondi siamo già sulla loro camionetta diretti a folle velocità per le strade già deserte della città. Arriviamo in una puzzolente caserma. Durante il tragitto ho potuto capire che ci hanno scambiato per ‘terroristas’.

    Evidentemente, penso, si tratta di una pura e semplice formalità. Una volta appurata la nostra vera identità verremo riaccompagnati in hotel. In malo modo veniamo fatti accomodare in una stanza poco illuminata, con alcune sedie e un tavolo. Poi entrano tre poliziotti e io vengo interrogato per primo da quello che è il loro capo e che si siede dietro il tavolo. Conosco molto poco la loro lingua ma cerco di spiegare, come posso, la nostra situazione. Il capo continua a ripetere la parola ‘terroristas’. Il mio interrogatorio è breve e poi viene chiamata Gianna. Mi sembra di notare dei sinistri sorrisetti sulle facce di alcuni militari. Il capo con lei è molto gentile ma non toglie lo sguardo dal suo seno. Mi sto preoccupando. Poi lui si alza e le si mette vicino. Lui mostra di gradire non poco lo splendido spettacolo delle lunghe gambe di Gianna con calze nere di pizzo. Ho una violenta reazione quando allunga le sue mani verso mia moglie, ma immediatamente i suoi due attendenti mi bloccano e mi rinchiudono in un’angusta cella, di cui ancora non avevo notato l’esistenza. Ora la mia Gianna è nelle mani dei tre militari, e io proprio non posso fare nulla per difenderla. Il capo le sta palpando le tette con bramosia e lei imbarazzatissima non sa che fare, poi gli molla uno schiaffone in pieno volto. Lui ride, la prende per i capelli e la fa sedere sul tavolo. I suoi due compari le immobilizzano le braccia indietro. Lui procede a spogliarla. La vuole nuda. Lei inizia a gridare, ma con una mano le tappano la bocca. Gianna rimane con il reggiseno di pizzo, il tanga, il reggicalze e le calze nere. Dietro la piccola grata della porta della cella ho un sussulto a vederla così sexy. Una femmina terribilmente desiderabile. Il capo continua ostinatamente a mungerla, poi a poco a poco, godendosi la scena di cui lui stesso è l’attore protagonista, le sfila anche il reggiseno. Appare un seno magnifico, sodo e prosperoso.

    Le sue dita ora si concentrano sui capezzoli bruni di Gianna., li titilla con maestria e dopo un po’ quelli obbediscono a queste oscene manovre e divengono eretti e ben...

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    Last Post by Ares il 28 June 2014
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  4. Una strana allergia

    AvatarBy Ares il 27 June 2014
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    Elena era una piacevole ragazza di 19 anni. Un carattere molto gentile e un fisico decisamente maturo per la sua età. Aveva dei capelli ramati, che si arricchivano di striature rosse ai raggi del sole, e che apparivano come castani nelle giornate nuvolose o di notte. Occhi blu come l’oceano, pelle rosea, un fisico asciutto ma con una terza abbondante di seno e un sedere piuttosto prominente. La primavera era abbastanza inoltrata e da qualche giorno aveva una leggera irritazione alla pelle. Le capitava di sentire prurito sulle braccia, sulle gambe, sul collo e su altre parti del corpo. Osservandosi vedeva delle chiazze rosse. Erano piuttosto fastidiose ma se stava un paio di minuti senza grattarsi sparivano del tutto. Notò che si formavano soprattutto dove era solita tenere le maniche arrotolate sulle braccia, o sul collo in corrispondenza del colletto delle magliette. Non disse niente ai suoi genitori pensando che fosse una cosa transitoria. I giorni però passavano e il problema non accennava a diminuire, anzi diventava sempre più fastidioso. Al punto che non ce la faceva a non grattarsi e così le comparivano delle bolle. E inoltre toccandosi provocava anche la diffusione delle macchie in altre parti del corpo. Non ce la fece più e lo disse a sua madre. Lei era un’infermiera e le diede una pomata al cortisone che affievolì il prurito, ma disse che il giorno dopo sarebbero andati dal dottore. La visita fu veloce, il medico prescrisse subito una dieta priva di cibi grassi, e sconsigliò l’uso del cortisone, che avrebbe potuto peggiorare la situazione. Spiegò che la cosa poteva essere dettata da un’attività anomala del fegato. Ma le cose non migliorarono affatto. La mattina quando si svegliava era già ricoperta di chiazze. Sentiva un prurito costante. In pratica non poteva toccarsi. Ma era quasi impossibile. Tant’è che veniva spesso sgridata da suo padre, sua madre e suo fratello di 5 anni più grande. Non andava neanche più a scuola, era infatti impossibile seguire le lezioni, non faceva altro che grattarsi e i compagni la prendevano in giro. La stessa cosa valeva per la pallavolo. Dovete infatti sapere che Elena aveva avuto qualche problema in passato, e frequentava ancora il quarto anno della scuola superiore. Aveva avuto gravi problemi di salute e per questo aveva perso due anni di scuola. Ci aveva messo un po per riprendersi, anche psicologicamente, ma alla fine era tornata a scuola per prendere il diploma, e poi chi sa... magari avrebbe proseguito gli studi all'università.

    Una notte molto calda Elena si ritrovò a sudare nel letto e si tolse il pigiama rimanendo in intimo. Solitamente non lo faceva. Aveva sempre dormito col pigiama, anche d’estate metteva dei pigiamini estivi. Era piuttosto pudica. Infatti, per esempio non amava molto andare al mare, per via del fatto che doveva mettersi in costume. Le dimensioni del suo seno la mettevano in imbarazzo. Faceva finta di niente con gli altri ragazzi e ragazze che conosceva al mare o con i...

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    Last Post by Ares il 27 June 2014
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  5. Festa Mascherata

    AvatarBy Ares il 27 June 2014
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    Sono le 16 quando squilla il telefono , è Natalia, una mia cara amica, appena riconosciuta la mia voce mi dice:
    “Allora, Lisa, ti ha detto Vittorio di stasera? Vi aspetto per le 22, verrà anche Piero . Sai siamo in più di cento, ognuno si veste come gli pare ma sempre da rendersi irriconoscibile. Come verrai vestita tu?”
    “Sarà una sorpresa, a proposito io arriverò sola”.
    “Non preoccuparti, vieni quando vuoi, per entrare basta che tu sia mascherata e nessuno ti fermerà”
    Non capisco cosa tu ed il tuo amico Piero abbiate in mente, ma il fatto che mi abbiate esclusa dal, partecipare alla festa mi fa pensare che abbiate in mente di divertirvi con delle troie. Se volete una troia l’avrete, mi travestirò da prostituta da strada.
    Non devo acquistare nulla , ho la minigonna super ridotta di pelle nera, calze a rete autoreggenti, scarpe col tacco, perizoma , guepiere da sexy shop , nessuna camicia o maglietta, parrucca bionda acquistata per una festa di molti anni prima.
    Comincio a truccarmi con calma , naturalmente abbondando con fard, rimmel, rossetto.
    Arrivo a casa di Natalia con un certo ritardo, la scena della sala piena di gente vestita in modo strano è divertente.
    Il mio travestimento fa subito colpo, per rompere il ghiaccio mi avvicino al banco del rinfresco, subito un moschettiere del re di Francia mi porge un calice di champagne, attende che finisca di bere e mi accompagna al centro della sala dove tutti ballano , io subito mi lancio, dagli altoparlanti si diffondono tutti i successi di Michael Jackson ed io mi lascio andare. Mi rendo conto che le mie tette sono praticamente scoperte , sono visibili persino i capezzoli, mi eccita essere così seminuda, mi piace che mi guardino. Spesso chino il busto in avanti allargando le gambe sapendo che da dietro potranno tutti vedere il mio culo. Mi chiedo dove e come siate nascosti tu ed il tuo amico. Vi cerco disperatamente con lo sguardo . Ritorno al banco delle bibite per un secondo drink, poi mi ributto in pista ancheggiando con mosse invitanti Un ragazzo vestito da torero mi si pone davanti e comincia a seguire i miei movimenti, uno vestito da Zorro si mette subito dietro cingendomi i fianchi . Balliamo molto vicini le loro braccia cominciano ad accarezzarmi, prima le braccia, poi le loro mani scorrono leggere sulla schiena nuda , ad un certo momento i due ragazzi si stringono a me , uno davanti ed uno dietro, quello davanti tiene una gamba infilata tra le mie cosce , quello dietro è appoggiato completamente al mio culo, avverto il suo cazzo indurirsi ma non ho la forza né la voglia di scostarmi, anche quello davanti mi è addosso ed il cazzo duro preme sul mio inguine, anche le mie braccia cominciano ad accarezzarli, non mi limito alle braccia ed al torace, ogni tanto scivolo ad accarezzare i loro uccelli, appena a sfiorarli ,lo faccio con un misto di malizia sensualità ed ironia . Anche se non riesco a riconoscervi sono convinta che siate tu e Piero per cui non ho più inibizione...

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    Last Post by Ares il 27 June 2014
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  6. La Stalker

    AvatarBy Ares il 26 June 2014
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    Era sera e Maria,una liceale di 18 anni, era intenta a scrivere il suo Diario:"Caro Diario,anche oggi ho incontrato all'uscita di scuola quel figo di Giorgio..peccato che lui non mi ha degnato di uno sguardo,era troppo preso dal sedere di quella snobbina di Lucia,intenta a sculettargli davanti...come avrei voluto sentire anche solo un "ciao" uscire dalle sue labbra carnose..mmh cosa gli farei..Giorgio è un bel ragazzo,muscoloso,alto,con i capelli mori e gli occhi Verdi..il mio principe azzurro! le sue mani sono grandi e potenti..e scommetto che il suo membro è molto più duro di quello che penso..come vorrei poterlo stringere tra le mie tettone...però lui è troppo bello per concedersi a me..io sono più bassa di lui,ho un bel culo,una 3 di seno,sono carina a parer mio..eppure lui non mi nota minimamente..pensa che oggi portavo una magliettina con una scollatura molto ampia,ho fatto di tutto per avvicinarlo ma senza avere successo...credo di essermi innamorata di quell'individuo..ogni volta che mi tocco immagino il suo grosso cazzo penetrarmi con forza fino a farmi godere...mmh..proprio in questo momento ho una voglia matta di toccarmi..GIORGIO PRIMA O POI SARAI MIO" dopo aver concluso con quelle parole scritte col proprio sangue,andò a medicarsi il dito che si era punto,e subito dopo essersi coricata sotto le coperte,Maria prese a toccarsi la vagina passandoci sopra le sue dita e immaginando la lingua di Giorgio muoversi al suo interno..continuava a masturbarsi fino a che non ebbe l'orgasmo e si addormentò.Il giorno seguente Maria si diresse a scuola vestita in maniera ancora più provocante,portando una gonnellina che copriva a malapena le cosce,e una magliettina simile a quella del giorno prima..lei sottovalutava la sua bellezza definendosi carina..ma a parere dei suoi compagni lei era la più gnocca della scuola,effettivamente anche Giorgio pensava la stessa cosa solo che Maria pensava, "aveva paura di fare cilecca",in realtà non era il suo tipo,in ogni caso Maria arrivata a scuola andò dalla sua amica Sofia chiedendole:"il mio ragazzo dov'è?" "è proprio li dietro di te" Maria si gira di scatto e vede Giorgio nel pieno della sua bellezza,con una maglietta della sua misura che gli definiva i muscoli..Maria sentiva la sua vagina diventare sempre più bagnata,ma nonostante tutto andò da lui,che questa volta rimasestupito dalla presenza di Maria:"Ehi Giorgio..sono Maria,ma credo che tu mi conosca.." "eh be,in effetti si" rispose lui mostrandole un sorriso smagliante:"che ne dici di accompagnarmi a casa più tardi? magari beviamo qualcosa strada facendo" Giorgionon rispose subito..non sapeva che dire,era stato invitato da una ragazza,cmq accettò e intanto prese il bigliettino che Maria gli pose :"Chiamami" disse lei allontanandosi..Giorgio nel frattempo gettò il bigliettino nella spazzatura e dirigendosi dai suoi amici disse ridendo:"che gen...

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    Last Post by Ares il 26 June 2014
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  7. La mia nuova ragazza

    AvatarBy Ares il 26 June 2014
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    beh..datoci l'addio..non pensavo che sarei stato mai capace di riprendermi..così mi rinchiusi in me stesso per un mese intero..a marzo cominciai a riprendermi e a tornare quello di prima..e proprio in quel mese conobbi Francesca che con la sua visione,non so come, mi sentivo già meglio..voglio dire..pensavo sempre a Giulia ma avendo lei davanti sentivo che quella tristezza era scomparsa..lei è una ragazza normale,timida quando serve,riservata (ogni tanto) socievole,simpatica,colta,sensibile e bella..ha la mia stessa età (14..ma io sabato ne faccio 15 xD) e quindi instaurare un rapposto d'amicizia non fu difficile..cmq dopo i primi del mese cominciai a sentirmi atratto da lei..e ogni volta quando ci salutavamo e lei mi bacava la guancia sentivo sempre quella specie di brivido che mi attraversava la schiena partendo dalla guancia..fino a quando il giorno 14 (me lo ricordo come se fosse oggi) al suo bacio io la presi dai fianchi e voltai il viso..cosi facendo lei mi diede un bacio a stampo sulla bocca..dopo quel bacio ci guardammo neglio occhi,immobili,come se fosse successo qualcosa di sconvolgente..io stavo già pensando ad una scusa..non so come ma pensavo di aver cannato completamente..ma lei dopo qualche secondo di silenzio mi sorrise e mi disse:Fabio..sei un bambino cattivo.." e mi baciò..questa volta con la lingua..ma poi dovette andare (era suonata la cazzo di campanella) ma io ero rimasto li..assorto in quel bacio che era finito già da due o tre minuti..mi svegliò quello stronzo del bidello che mi era costato 30 euro dicendomi di entrare in classe..aspettai fino alla fine delle fottute sei ore per poterla rivedere..e cosi fu..i miei pensieri disperati furono ricompensati mostrando ai miei occhi quella ragazza dalla bellezza immensa..ormai giulia non mi appariva più davanti agli occhi (anche perchè avevo scoperto che si era già impegnata con uno quindi u.u)..appena la vidi..l'abbracciai e questa volta fui io quella che la baciò per primo,lei non disse niente ma quando ebbi finito disse solo:"Wow..baci proprio bene Fabietto" (si mi chiamano così quasi tutti a scuola )e io.."sei tu che mi rendi bravo dolcezza) fu così che da nobile gentiluomo la portai al bar li vicino per offrirle da bere..davanti ad un bicchiere di coca cola e fu cosi che ci scambiammo i numeri..i giorni successivi non smettevo di pensare a lei e a quel bacio..qualche giorno dopo mentre ero ai murazzi con i miei amici ricevo una chiamata inaspettata..ovvero era lei che mi disse_"Ciao Fabietto..senti..i miei sono andati a fare una crociera..torneranno fra tre giorni..mi chiedevo se avessi voglia di venire a trovarmi..magari chiaccheriamo un po..ti va?" io ero un'attimo rimasto così ma risposi con un tono allegro "arrivo subito baby" (nei giorni precedenti ci frequentavamo ma senza fare nulla di che..si usciva vedere qualche film e cosi via..infatti il nostro rapporto era diventato ancora più.."stretto" tanto che...

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    Last Post by Ares il 26 June 2014
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  8. L’Autobus

    AvatarBy Ares il 22 June 2014
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    Il tormento di ogni pendolare della nostra città.....uscire da una giornata faticosa e dover affrontare un viaggio di un'ora su di un autobus, pressato come una sardina tra la gente che non conosce educazione e pulizia personale.
    Spesso mi fermo a pensare cosa pensino le persone, i miei "compagni di viaggio"...l'uomo panzuto con gli occhiali, la ragazza con le cuffie, la vecchietta dallo sguardo triste.
    Ogni viaggio una serie di personaggi nuovi su cui spesso fantasticando immagino storie. Molti altri, invece, li reputo colleghi di viaggio...sono quelli che vedi spesso, magari per coincidenza di orari e tragitto e con i quali si sviluppa una sorta di confidenza visiva.
    Nel viaggio giornaliero alcuni colleghi scendono dopo poche fermate, altri me li porto quasi fino a casa...ma stranamente proprio con quelli che abitano vicino alla mia zona, presumibilmente visto che scendono alla mia stessa fermata, c'è meno confidenza.
    Forse la colpa è mia...andare oltre il sorriso di circostanza e il "ngiorno" a denti stretti mi rimane difficile da sempre.
    Così vedo che le persone tra di loro affrontano i temi più disparati...meteo, calcio, politica senza mai sbilanciarsi. Quelle che io chiamo "chiacchiere da ascensore". Detesto il mio modo di giudicare tutto e tutti, ma sono fatto così ed ormai ho imparato a convivere con me stesso.
    Ci sono persone, però, che mi somigliano. Non fisicamente, sia chiaro, ma come atteggiamento.
    Il Professore, ad esempio. Uomo stempiato sui 50 anni, sempre con la sua cartella di pelle, rovinata dagli anni. Cappotto lungo in panno, condiviso con un quantitativo di forfora imbarazzante. Non ci siamo mai rivolti la parola, eppure so' per certo che non potremmo mai andare d'accordo su nulla. Nemmeno sono certo che sia un professore, è una mia idea dovuta forse al fatto che mi ricorda il professore di Telecomunicazioni delle superiori.
    L'atteggiamento, appunto, è l'unica cosa che ci accomuna. Schivo, taciturno e silenzioso, rimane assorto nei suoi pensieri e nella lettura del suo quotidiano piegato in quattro, come se dovesse usarlo per schiacciare una mosca in ogni momento.
    No, forse il "Professore" non mi somiglia per niente, o meglio io non voglio somigliare ad uno così.
    Tra le varie persone che incontro spesso mi piace immaginare che ci siano lati completamente diversi da come appaiono. Del resto io non sono musone e taciturno come debbo sembrare a chi viaggia con me.
    Ovviamente come ogni uomo che si rispetti, forse me lo dico per giustificarmi lo so, sono molto attratto dalle donne e spesso mi ritrovo ad immaginare come siano sotto i loro cappotti le mie compagne di viaggio.
    La ragazza con la borsa firmata e i vestiti sempre perfetti è quella che, a detta dei miei amici, sarebbe una bella donna. Gambe snelle, spesso in tailleur, capelli biondi e lisci fisico longilineo. Quando è sull'autobus sembra che l'abbiano obbligat...

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    Last Post by Ares il 22 June 2014
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  9. La gita scolastica

    AvatarBy Ares il 15 June 2014
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    Aprile, l’anno scolastico volge al termine. La 3 B dell’ Istituto tecnico Carlo Levi è in partenza per la rituale gita di fine anno da trascorrere in Sicilia, precisamente a Palermo. Il gruppo è numeroso, dei venticinque componenti la classe ha aderito la quasi totalità. D’altronde dopo 3 anni trascorsi insieme, le fatiche dell’anno in corso, la voglia di ragazzi sedicenni di evadere dalla quotidianità è un prurito nella pelle. A quell’età l’idea di trascorrere una settimana fuori dal controllo dei genitori è troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Ci sono Roberto e Paola fidanzatini da un anno che vedono in questa gita l’occasione per “approfondire la loro conoscenza” senza dover stare su scomode panchine dei giardini o con l’incubo della clessidra che scandisce il count down per il rientro a casa dei genitori a volte improvviso.
    Non poteva mancare quella che nella scuola viene chiamata “la gang” , ovverosia la comitiva formata dai “capetti della classe”, quelli dell’ultimo banco. Carlo, Giovanni e Umberto i tre ripetenti più grandi di due anni , estroversi e smaliziati il cui compito principale durante le lezioni è quello di attirare le attenzioni delle ragazze più carine. I tre hanno bella presenza, sfrontatezza e modi da grandi che riescono a far colpo su ragazze adolescenti attratte da chi si mostra adulto. Il look alla moda, l’immancabile pacchetto di sigarette, lo scooter sempre lucido con il quale effettuare acrobazie da vissuti ragazzi di strada, spesso sfiorando l’incoscienza.
    La 3 B in fatto di ragazze è messa benissimo come si vocifera nei corridoi. C’è il”trio delle grazie” Amanda Sofia e Licia, adolescenti all’anagrafe ma con un corpo ormai da donne, forme pronunciate, aria smaliziata, vestitini sexy e ammiccanti a testimonianza di voglie da soddisfare ormai sbocciate.

    Poi c’è lui Fabio ragazzo perbene, timidezza congenita, il primo della classe definito” secchione”. Cerca di essere cordiale con tutti ma in cuor suo non si sente integrato appieno col resto della classe per via di quei modi di fare troppo distanti dal suo essere. Non si sente facente parte della comitiva che conta. Ha l’impressione che le ragazze lo guardino strano e diventino carine e affettuose solo quando si tratta di copiare il compito in classe per rimediare al pomeriggio precedente trascorso a far tutto meno che a studiare. Ad accompagnare la classe avrebbe dovuto esserci la prof Sestini denominata la tedesca, ed immaginate il perché. Per improvvisi problemi familiari ha dovuto rinunciare ed è stata sostituita dalla prof di matematica, Monica Narducci anni 35 occhi verdi, capelli biondi, fisico da pin up. Impossibile per gli alunni non vederla come un sogno proibito sul quale riversare i propri istinti sfrenati.
    Sin dal viaggio in pullman verso l’imbarco per l’isola l’atmosfera ricalca quella delle ore passate in classe. I fidanzatini passano il tempo ascoltando musica e scambiandosi effusioni. Nelle ultime file siedono quelli della “gang” e le...

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    Last Post by Ares il 15 June 2014
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  10. Un Centro Benessere Con Massaggi & Servizi Particolari - Nuova Gestione

    AvatarBy Ares il 14 June 2014
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    Disteso su quel lettino, con le spalle rivolte verso il soffitto, sentivo le sue mani massaggiare il mio sedere con delicatezza. Erano fredde, ma delicate. I suoi pollici timidamente, ma con decisione, sfioravano il mio ano. Ogni tanto azzardava il gesto di mettere quel dito dentro il mio culo, per poi fermarsi a pochi millimetri da esso e continuare a giocare con le mie chiappe. Chiaramente mi stava masturbando lentamente partendo alla lontana. Sentivo il mio pisello gonfiarsi poco a poco, fino a raggiungere una parziale erezione dopo pochissimi minuti. Ero sdraiato a pancia in giú su quel letto "modificato", di quelli che trovi solo nei centri estetici con massaggi. Il viso rivolto verso il basso, era poggiato su due cuscini laterali, ed in mezzo ad essi c'era un foro circolare abbastanza ampio da lasciare la visuale del pavimento al sottoscritto. All'altezza del mio bacino, un altro foro. Questo permetteva al mio pisello di ciondolare nel vuoto e non essere schiacciato dal peso del mio corpo. Kaori era in gamba, oltre che una gran fica giapponese, ma se non fosse stato cosí, non avrebbe "lavorato" in quel posto. Continuando a palpeggiare il mio culo con decisione, fece quel gesto che probabilmente mi aspettavo, ma non pensavo osasse metterlo in atto. Nemmeno il tempo di dirle "no, quello non farlo" e sento il suo pollice unto d'olio infilarsi dritto con decisione nel mio ano! Un gesto veloce che non mi lascia il tempo di fare altro, se non godere inaspettatamente. Proprio cosí, quel suo dito, quel suo pollice, si infila con scioltezza nelle profonditá del mio ano e stimolando non só cosa al suo interno, mi provoca un'immensa sborrata, un enorme schizzo che parte verso il pavimento. Un gemito improvviso esce dalla mia bocca, mentre guardo il mio cazzo non ancora in erezione venire. Incredibile! Avevo sborratto senza un'erezione. Passano pochissimi secondi, giusto il tempo di godermi in tutti i sensi quella nuova sensazione e Kaori cerca il bis! Sfila il suo pollice dal mio culo e poi lo rimette dentro con ancora piú forza! Sento che raggiunge nuovamente le profonditá del mio culo, tocca di nuovo qualcosa, stimola ancora qualcosa al suo interno ed un'altra lunga schizzata, finisce sul pavimento. Questa volta la sborrata é piú lunga e se non vedessi con miei occhi la crema bianca uscire dal mio cazzo, potrei pensare che si tratti di una pisciata involontaria. Era la prima volta che qualcuno mi metteva un dito in culo per farmi sborrare, anzi la seconda, ora che ci penso bene. La prima fu quando feci sesso con una ragazza conosciuta in vacanza in una cittá Europea qualche anno fá! Ero sopra di lei e mentre gli sbattevo il mio cazzo dentro la sua fica, lei mi afferava il culo cercando di spingere la mia asta sempre piú in profonditá e mentre lo faceva, cercava sempre di inserire il suo dito medio in mezzo al mio culo. Certo, ora qui con Kaori era diverso, il mio cazzo ancora ...

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    Last Post by Ares il 14 June 2014
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