1. Figlio o il padre erotico

    AvatarBy Belen il 30 Aug. 2012
     
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    Di solito d’estate andavamo al mare con i parenti o affini. Mai cambiato destinazione. Credevo di essere troppo schiva per fare nuove conoscenze. Tramite una coppia di amici ci ritroviamo in un lido nuovo, nulla di particolare, anche perché qui il mare non è che sia un granché.
    Tutto sommato c’è il campo di pallavolo ed è molto piacevole giocare una volta che il sole è diventato meno forte.
    Nessuno aveva mai attratto la mia attenzione nonostante il lido fosse pieno.
    E poi lo vedo: avvolto nei suoi occhiali da sole, non molto alto 1.70, fisico piuttosto asciutto, capelli leggermente brizzolati. Ci punzecchiamo dandoci del lei, lui non gioca, vuole fare l’arbitro e così discutiamo sul punteggio.
    Senza rendermene conto sono completamente invaghita di quell’uomo così sexy, a tal punto da confidarlo a mio marito.
    Si chiama Romolo. Alterniamo momenti di indifferenza a momenti di confidenza. Lui sempre sulle sue, mai che si sbilancia più di tanto, anche se la mia attrazione nei suoi confronti sta diventando palese.
    Un pomeriggio colti da una leggera pioggia troviamo riparo sotto lo stesso ombrellone e li gli confesso che è troppo bello per stare con sua moglie. Sorride leggermente imbarazzato quando gli confesso che lo reputo l’uomo più bello del lido.
    Niente. Non credo non abbia capito. Ma non fa nessun passo verso di me.
    Decido allora di accettare le avances del figlio maggiore, quello che gli somiglia maggiormente: hanno lo stesso sguardo.
    Complice un impegno di lavoro di mio marito decidiamo di uscire in comitiva: io, lui, il fratello e un amico. Da premettere che gli ultimi due sono minorenni mentre lui ha solo 22 anni. Un po’ piccolo per i miei gusti ma i suoi occhi mi ricordano profondamente il padre.
    Trascorriamo una serata abbastanza tranquilla ma con l’inoltrarsi della notte la conversazione cade necessariamente sul sesso.
    Trovo estremamente divertenti le loro battute smaliziate… dopo tutto sono una donna sposata, ma io in quel momento non mi sento tale, e credo che nemmeno loro mi vedano in quella veste.
    La conversazione diventa sempre più piccante e l’eccitazione comincia a crescere in alcuni di loro.
    Ma sono ormai le due passate e decidiamo di fare i bravi ragazzi e ritornare a casa.
    Ma le nostre intenzioni durano davvero poco, fin quando non arriviamo alla macchina; mi fa salire davanti, non si fida a lasciarmi dietro con un adolescente eccitato. Ma entrambi sappiamo che è solo una scusa.
    Non accavallo le gambe per non dargli il colpo di grazia; anche se nonostante il mio vestitino molto corto non avrebbe visto nulla che non abbia già visto tutti i giorni in spiaggia.
    Arriviamo alla prima fermata: l’amico dovrebbe scendere. Nel frattempo suo fratello è andato in coma…. La voglia di rimanere soli diventa palese, ma non voglio essere io a fare il primo passo. Non ricordo né come e né perché ma mi ritrovo a simulare un pompino con il dito dell’adolescente…
    Ancora adesso mi chiedo cosa mi stesse passando per la testa. Impossibile adesso tornare a casa. Optiamo per il classico cornetto mattutino.
    Ma noi non scendiamo dalla macchina per prendere i cornetti, abbiamo altro da programmare.
    Cerca in tutti i modi di scaricare il fratello a casa dell’amico, ma a quanto pare lui non abbocca.
    Decidiamo di cambiare strategia. L’amico scende e si dirige verso casa. La mia è la prossima fermata. Appena arriviamo scendo dalla macchina, non voglio illuderlo più di tanto. Ma appena arrivata a casa mi rendo conto che non è sudore quello che sento tra le mie gambe. Voglio scoparmelo, voglio scoparmelo nella macchina di suo padre.
    Un sms per ringraziarlo della serata, vediamo se abbocca. Non riesce a dormire, e non mi viene difficile immaginare il perché. Decidiamo di continuare la conversazione di persona e non via sms. Ma sappiamo entrambi che non abbiamo voglia di parlare.
    Appena arrivati nel posto designato il suo imbarazzo nei miei confronti diventa evidente: dopo tutto, oltre ad essere più grande di lui sono anche una donna sposata.
    Prendo in mano la situazione: scendo e mi accomodo sul sedile posteriore, lo invito a farmi compagnia li.
    Ora tutto è molto più semplice: mi accomodo sopra di lui, può fare di me ciò che vuole ma ad una condizione: deve tenere gli occhi aperti, deve darmi la sensazione che sia il padre a scoparmi.
    racconto preso da fonte milu
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