1. Vergine??

    AvatarBy Ares il 18 July 2014
     
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    Che bella invenzione facebook! Quella foto mi ha indotto una erezione da paura! Non avrei mai penasto di trovarla! Certo, è parecchio ingrassata ma è lei! Stesso viso lungo e un po’ equino , le tette si sono appesantite ma ci sarebbe ancora da perderci dentro. Una foto casta da buona madre di famiglia e con molto probabilità oramai nonna che non direbbe niente di particolare a nessuno, neanche al più porco degli uomini. Ma non a me perché so cosa si nasconde dietro quel viso. Una vera puttana! Quando l’ho conosciuta era il lontano 1985, lei aveva vent’anni ed era fidanzatissima e verginissima e lo sarebbe rimasta fino al matrimonio. Sto parlando della figa non del culo! Perché il culo glielo avrei rotto io !!!
    Ma andiamo con ordine.
    Questa storia è VERISSIMA e riale a circa trent’ anni fa ed è ambientata a Limbiate cittadina dove sono nato. All’epoca avevo 26 anni e facevo i turni quindi disponevo di parecchio tempo libero. Conoscevo praticamente tutti ma un giorno che ero in giro a cazzeggiare con una mia amica (vera con lei quindi niente sesso) vidi quella creatura in oggetto. Alta oltre il metro e settanta , un corpo pieno di curve , un culo bello alto e due tette pazzesche vicine e sode. Una quarta misura abbondante ma sode e alte. Peccato per il viso un po’ equino e gli occhi scuri forse troppo grossi. La mia mica si accorse che la osservavo e li disse:
    -Occhio a quella!! Ha un fidanzato gelosissimo e i suoi genitori non la fanno mai uscire!—Ma se avrà venti anni !!-ribattei io –Non ci credi? Vedrai. Vieni qua che te la presento!.
    Effettivamente era così! Attenzione non è che negli anni ottanta si fosse in pieno medio evo . anzi. Di troie a Limbiate ne giravano parecchie ed alcune giovanissime. Per farla breve la nostra Maria (si chiamava così) nonostante avesse venti anni circa era verginissima ed in procinto di sposarsi con un fidanzato “storico”. Un energumeno alto e grosso come un armadio che girava con lei in paese tenendosi sotto braccio e con il petto all’infuori. Se incrociava lo sguardo di qualcuno che guardava la sua Maria lo fulminava con fare minaccioso. Questo energumeno riscuoteva la stima dei genitori di lei che in mancanza sua provvedevano loro a controllare la figlia tenendola di fatto segregata o facendola uscire solo con persone di loro fiducia. Viveva in una famiglia che definire tradizionalista era poco ! Maria abitava in prossimità di una nota clinica limbiatese. Lavorava in un laboratorio di sartoria a Varedo, una cittadina adiacente. Per arrivare al posto di lavoro doveva percorrere circa un chilometro a piedi . quindi aspettare e prendere un trenino (ancora esistente) e scendere due fermate per poi avere ancora trecento metri a piedi. Tempo necessario dall’uscita di casa : circa mezz’ora.
    Quando la mia amica ci presentò lei fece come se non esistessi ma notai che le piacevo o quantomeno la interessavo. Decisi quindi di aspettarla (quando il lavoro me lo consentiva) sulla strada che percorreva al mattino. La prima volta mi accostai con l’auto invitandola a salire che le avrei dato un passaggio sino a lavoro. Lei rifiutò per le prime due volte. Alla terza l’accettò. Questo ci permetteva di avere circa mezz’ora tutta per noi!
    Poco distante dal suo posto di lavoro c’era un posto relativamente appartato. Non si sarebbe certo potuto scopare ma baciarsi era possibile. Lei era profumatissima e sensualissima. Una di quelle donne che reclamano il cazzo a ogni sospiro. E sicuramente meno inesperta di quello che pensava il suo fidanzato. Era chiaro che qualche cazzo aveva conosciuto la sua bocca e le sue mani ma lei non lo avrebbe mai ammesso. Lei nonostante accettasse i passaggi mi teneva a debita distanza. Non mi disse mai dove abitava di preciso e nemmeno il suo cognome. Dovetti scoprirlo da solo. Nonostante questo si faceva palpare e toccare ma fino a un certo punto. Nonostante potesse scendere dall’auto in ogni momento ogni qualvolta le infilavo le mani sotto la camicetta (era vestita sempre castissima con camicette dove comunque sbordava il suo fantastico seno e se aveva una gonna questa era di poco sopra il ginocchio) lei mi contrastava con le sue mai e nello stesso tempo permetteva che lo facessi. Se la limonavo lei si lasciava fare ma non per molto tempo. I suoi sospiri erano corredati da un continuo “ nooo….mio dio…..nooo…nooo” . A meno che non arrivassi ( ma che fatica!) a metterle le mani in mezzo alle gambe . Anche se aveva i pantaloni le mie mani la facevano cedere e si dimenava ansimando. Io uscivo distrutto da queste situazioni. Con un cazzo che mi faceva pure male da quanto fosse duro! Poi lei usciva dall’auto, si ricomponeva e andava a lavoro come se niente fosse.
    Decisi di rischiare. Una mattina quindi invece di accompagnarla subito a lavoro la portai poco distante da dove la incrociavo. Un vecchio cimitero chiamato Monumentalino . Esiste ancora ed era ed è un cimitero in disuso che apre solo la domenica mattino. All’epoca i cipressi adiacenti proteggevano da sguardi indiscreti. La prima volta che la portai lì mi sarei aspettato che lei scendesse dall’auto e andasse a piedi. Invece no! Ciò non tolse che lei non cambiava atteggiamento : si lasciava fare ma nello stesso tempo contrastava. Cominciai a tirare fuori il mio cazzo (normale in lunghezza ma abbastanza grosso) ma se lei lo impugnava lo faceva solo con il mio aiuto delle mani e (non essendo la dea Kali) non riuscivo ad usarle per altro. Un giorno che ero infoiato più del solito mi misi a cavalcioni su di eli e mi sono fatto da solo una stupenda spagnola. La sborrata fu memorabile ! La riempii di sperma caldo e abbondantissimo. Oramai pensavo che era l’unico modo che avevo per godere in quanto i pompini erano troppo faticosi (lei opponeva troppa resistenza). Dopo la sborrata lei era imbrattata di sperma e questo le procurava dei problemi. Quando sborravo lei sentiva il calore e gemeva con un soffuso “ooohh…quanta ….com’è calda !!”….
    Fu lei con lei grande sorpresa e con sguardo malizioso a dirmi un giorno: “ il modo per non sporcarmi ci sarebbe!” Avevo capito! Al momento di venire con un balzo glielo infilavo in bocca e la prima volta fu fantastico dalla sorpresa: beveva tutto come se fosse la sua bevanda preferita. Da lì a poco era lei a scendere da sola e a prendermelo in bocca mentre io le masturbavo la figa che era bagnata da paura. Immancabilmente le sborravo in bocca e lei ingoiava tutto !!! L’idea era quella di trattarla da puttana ma mi trattenevo per paura che si offendesse e sparisse dalla circolazione.
    Provai a chiedere di più, ma figurarsi! Una vergine che da lì a poco si sarebbe sposata e che non mi dava neanche tanta confidenza da non dirmi niente, ma assolutamente niente di lei a livello personale. Un giorno come gli altri però…..
    Non ricordo di preciso come accadde. Forse perché eravamo entrambi più eccitati del solito . Sta di fatto che me la ritrovai in auto sdraiata con il viso all’ingiù. Le andai sopra per sentire un contatto diverso dal solito. Il cazzo era di ferro ma umido contemporaneamente. Fu questione di pochi attimi. Lei forse avrebbe potuto reagire o forse no. Sta di fatto che glielo piantai in culo !!! fece male pure a me da quanto era stretto! Un urlo pazzesco di dolore da parte sua !! Pensai che l’avessero sentito anche in paese. E una implorazione: “ti prego toglilo….che maleee…che malee….ti prego toglilo!”…..io ero in procinto di farlo, quell’urlo mi aveva impressionato….poi…all’improvviso il lato porco e maiale di me ebbe il sopravvento. Mi dissi e quando mai ti capiterà ancora di rompere il culo a una troia così ! e allora fallo …rompiglielo e togliti qualche soddisfazione! E così all’improvviso invece di toglierlo cominciai a pomparla con tutte le mie forze concentrandomi solo sulla spinta !...Lei cominciò ad urlare ma non accennava a muovesi al che mi dissi tanto sta troia dopo non la vedrai mai più e allora spaccala…rompila e trattatala per quello che è cioè una zoccola!! E mentre la inculavo glielo dissi quanto fosse zoccola…puttana…vacca da monta e ora rotta in culo…ero resistente e continuai a incularla , incularla e incularla ancora ….e prendilo in culo battona…vacca…troia. Poi alzai il tiro con le parole : le dissi che mentre la inculavo pensavo al cornuto e le chiesi cosa avrebbe detto al becco quando si sarebbe accorto che era una rotta in culo. Lei passò dall’urlo pazzesco di dolore ai soli “no…no…no…no” fino all’animare pe poi sciogliersi un poco e permettermi di metterle la mano sul clitoride mentre la inculavo. E fu in quell’istante, quando sentì inturgidirsi il mio cazzo per esplodere nel suo culo (con lei mai usato un preservativo!) che la vidi godere!! Uno spettacolo: inarcò la schiena (per quello che poteva) e allungò il collo come per cercare una cosa che vedeva solo lei ed emise quello che sarebbe diventato il suo tipico godere con uno strozzato goddddooooo….goddddoooo….proprio così : con tante “d”….godddooooo!!!
    Tanto non la vedrò mai più, pensai e con scarsa convinzione andai a riprenderla nei giorni successivi. E invece appena mi vide salì in auto evitando addirittura l’oramai rituale doppio o triplo invito. Non fece nessun cenno alla animalesca inculata dei giorni precedenti finché non fu lei stessa a girarsi per mettersi in posizione. Seguirono giorni intensi di inculate rabbiose e di suoi godddoooo goddddoooo con tanto di sborrate spesso nel culo, talvolta sulle tette e qualche volta anche in bocca! Mi intrigava impugnarle e favolose tette mentre le ero sopra e le martella vo il culo ! Fu in quei giorni, giusto una sera che incrociai la troia insieme al cornutone. Lo osservavo mentre camminava fiero e pensavo se sapessi che sorpresa troverai quando le cercherai il culo razza di cornuto.
    Il tutto era avvenuto in un paio di mesi e giusto in quel periodo i miei genitori si trasferirono e andai così a vivere da solo. Appena lei lo seppe un giorno con sorriso malizioso mi disse : “Beh non mi fai vedere casa tua?” io risposi che il tempo sarebbe stato poco e lei disse di non preoccuparmi! Quando la portai a casa mia la trascinai in camera pensando solo a spogliarla completamente (cosa che non era mai stato possibile fare) . Uno spettacolo! Una vera vacca da monta! Cominciai a leccarla e toccarla ma lei mi interruppe chiedendomi di fare una telefonata (all’epoca gli unici telefoni erano quelli fissi e a rotella!) . Sentii che stava per avvisare la sua titolare che più che una titolare era una amica la quale sicuramente sapeva qualcosa e la stava coprendo. Avevamo quindi mezza giornata tutta per noi! Culo…culo …culo e ancora culo!! In tutti i modi : alla pecorina, di fianco da sopra di lei, con lei a bocconi, davanti allo specchio del bagno…in tutti i modi!! Che godute! Purtroppo per me non sempre era possibile ospitare la vacca o perché lavoravo io o perché lei doveva farsi sempre più cauta.
    E la data del suo matrimonio si stava avvicinando. Poi si sarebbe trasferita a Milano città. Per la precisione nel famigerato quartiere di Quarto Oggiaro.

    Lei orami era più assatanata di me .Cercava sempre il cazzo. Ma non per questo voleva qualcosa di più del cazzo. Stava sempre sulle sue a livello personale. Appena potevo la portavo a casa mia, la spogliavo quasi con violenza, la facevo sedere sul bordo del letto e le davo il cazzo alternando delle stupende spagnole a delle vere scopate in bocca per poi piantarglielo in culo! Un giorno fui impossibilitato a portarla a casa perché ospitavo due amici lontani che erano di passaggio da Milano. Mi appartai quindi con lei nel solito posto al monumentalino . Lei me ne chiese il motivo e io glielo spiegai. Mi sorprese da lasciarmi a bocca aperta con un “ beh…e allora??” . Io pensai di aver capito male e glielo ribadiii per poi risentirmi dire un “ Eh allora? Cosa c’è di strano?? “. La cosa mi eccitò tantissimo e quel giorno la inculai con ancora più vigore!!! Lei si raccomandava sempre di star lontano dalla figa ma quando si trattava di farle il culo le aumentava la faccia da puttana. Quella frase e quel pensiero mi frullava nella testa con la consapevolezza che da lì a poco si sarebbe sposata e se ne sarebbe andata.

    Il sabato entrante sarebbe convolata a nozze ed era un martedì. Lo ricordo bene perché in quel giorno fatidico c’era il mercato a Limbiate. Entrò in casa mia come al solito e andammo subito nella mia camera. La spogliai con una furia fuori dal comune. Lei appariva ancora più puttana del solito e quando fu bella calda….entrarono i due maiali! Nudi e muscolosi con il cazzo già in tiro! Uno di questi un autentico porco libidinoso dotato di un cazzo super che qualche anno addietro avevo scoperto che mi aveva reso cornuo con la mia prima fidanzata! In un momento di follia i giorni precedenti trovai il coraggio di proporre la porco di fare una sorpresa alla puttana! Non avrei garantito niente perché come sempre non avevo la certezza che lei potesse assentarsi dal lavoro. Ma quel giorno andò così. Loro erano in cucina, silenziosi e pronti all’azione.
    Appena irruppero in camera lei acciò delle urla di paura. Mio Dio che cazzata che ho fatto, pensai. Ora chissà come finisce!!! Il porco invece non si scompose aveva capito che lei aveva bisogno di decisione. La tranquillizzò che non le avremmo toccato la figa, le schiaffò il cazzo gigantesco in bocca e cominciò a dirigere la monta! Che dire? Tre ore di inculate animalesche con i due cazzi in bocca che si alternavano! Neanche la peggiore battona da strada venne trattata in quel modo. E lei? Lei era un continuo goddddoooo….godddoooo……godddooooo. La inondammo di sperma, in faccia in bocca , nel culo, sulle tette continuando a ricordarle quanto fosse puttana e quanto fosse cornuto il suo prossimo marito!!!

    Quattro giorni dopo ero fuori dalla chiesa a debita distanza che osservavo il solito lancio di riso accompagnato dai viva gli sposi…viva gli sposi ! E più che lei guardavo il cornutone !!! Se avesse saputo !!!
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