1. Racconti Incesto - Che nottata con mia madre

    AvatarBy imee munaa il 3 Dec. 2012
     
    Like       0 Comments   83,922 Views
    .

    Racconti Incesto - Che nottata con mia madre


    La fonte del racconto è www.google.com diritti dei rispettivi autori


    Sono ancora sotto shock per quello che è appena accaduto. Mi rendo conto di dove mi trovo e di quello che ho appena fatto, ma lo shock è ancora lì. Sono disteso sul letto dei miei genitori, cullato tra le braccia amorevoli di mia madre che mi sussurra parole dolci e che continua a baciarmi dopo una lunga, calda, passionale sessione di sesso tra di noi.
    Esattamente, quello che sto dicendo è che ho appena scopato mia madre Veronica e, ad essere completamente onesto ... ho amato ogni singolo minuto di questo atto. E 'stata davvero la miglior scopata che abbia mai fatto! So che vi chiederete come possono madre e figlio arrivare a ciò? Beh, avrete la risposta a questa domanda e anche di più.

    Mi chiamo Luca, ho 18 anni e questa è la mia storia.

    *****

    Pensandoci bene, direi che tutta questa situazione inizia da mia madre, mio padre, e la loro relazione/matrimonio. Mia madre era di famiglia di ceto medio e dopo il liceo si iscrisse all’università, dove ha incontrato mio padre. Mio padre era un uomo di alta società, per cui dal punto di vista economico e sociale non ci sono mai stati grossi problemi (per fortuna). Dopo l’università, si sono sposati e poco dopo feci la mia comparsa. Prima della mia nascita mio padre e mia madre si trasferirono fuori città in periferia; non mi hanno mai fatto mancare nulla: i migliori vestiti, scuola privata, e la nostra è veramente una bella casa. La mia vita era dannatamente vicina alla perfezione, ma come tutti sappiamo questo è praticamente impossibile! Proprio poco prima del mio diciottesimo compleanno otto mesi fa, il mio mondo perfetto ha cominciato a sgretolarsi. Mio padre è un avvocato, quindi il suo lavoro ha sempre preso la maggior parte del suo tempo, ma improvvisamente sembrava essere diventato tutto il suo mondo: ha addirittura iniziato a pernottare presso l'ufficio, invece di tornare a casa. Mamma e io inizialmente non ci facemmo caso più di tanto... fino a quando non rientrò nemmeno per il mio compleanno per lavorare su un caso. Quella notte è stata la prima volta che ho provato rabbia nei confronti di mio padre, così come la prima volta che ho sentito i miei genitori avere un’ accesa discussione (via telefono): questo è stato l'inizio dei loro problemi coniugali.

    Mentre i mesi passavano, la situazione peggiorava. Mio padre è diventato nelle parole di mia madre: "Un fratello che dà i soldi alla sua famiglia e che pensa sia tutto ciò che deve fare." Tutto questo per fortuna non ha intaccato minimamente il rapporta tra me e mia madre: in realtà, senza papà intorno,

    il nostro rapporto è diventato ancora più stretto. Non c’erano segreti tra di noi e le confidavo qualsiasi cosa, addirittura anche quando persi la verginità. In cambio cercai di essere il miglior figlio che si possa avere, cercandola di aiutare in qualsiasi cosa: non ero papà, ma ho fatto del mio meglio per soddisfare ogni suo desiderio. L'assenza di mio padre però ancora pesava su di lei e non ho potuto non notare (con mio grande sgomento) che cominciò a bere. . . e bere molto. Anche la notte annegava la sua sofferenza nel bicchiere di vino mentre pensava che stessi dormendo, ma ero sempre rimasto sveglio—sempre, per controllare che non si facesse del male e che poi si mettesse a letto per dormire regolarmente. Questa notte fu ancora una volta una di quelle notti anche se, come ho detto prima, non finì con me che accompagnavo mamma nel suo letto per poi ritornare in camera mia.
    *****

    L'orologio nella mia camera segnava le 23:30 quando improvvisamente la voce arrabbiata di mia madre mi svegliò.

    "Maledizione Ettore, noi siamo la tua famiglia del cazzo!" la sentivo urlare. "Perché è un lavoro così dannatamente importante?"

    Sentendo questo, mi alzai dal letto e mi avvicinai alla porta della mia camera da letto, aprendola leggermente per cercare di capire meglio cosa stava accadendo. Dal volume della sua voce capii che non poteva trovarsi al piano di sotto, infatti la vidi con una vestaglia di seta rosa nel corridoio al secondo piano (dove si trovano tutte le camere da letto) con il cordless in una mano urlando a mio padre mentre nell’altra mano reggeva in bicchiere di vino (che sicuramente non era il primo….!)

    "Hai un figlio da crescere! Perché non porti mai il culo a casa???"

    Molto probabilmente mio padre le chiuse il telefono in faccia, vidi infatti mia madre guardare con odio quel telefono e poi lanciarlo per terra; nel frattempo aveva finito di bere l’ennesimo bicchiere.


    Poco dopo la vidi scendere le scale e ,facendo molto piano, mi avvicinai per capire cos’altro stava combinando; era seduta nel divano della sala da pranzo che si era appena versata un altro bicchiere

    "Mamma," la chiamai entrando nella stanza.

    "Luca, perché sei in piedi?" Mi chiese con parole impastate e con un forte odore di alcool nel suo respiro. "Lo sai che hai scuola domani,"

    Sospirai, "Le tue urla mi hanno svegliato."

    "Davvero? Mi dispiace, tesoro."

    "Non ti preoccupare, ma lascia che ti accompagni a letto ora." Le dissi tendendole la mano che le prese.

    Mamma era un po’ traballante, ma riuscii a sostenerla. Ci vollero dieci minuti buoni per salire le scale ma ero contento che non ci fossero stati grossi problemi. Entrando in camera dei miei, riuscii a far sdraiare mamma letto in fretta; feci per andarmene ma la sua voce mi fermò.

    "Non andartene Luca," mi disse "Stai un altro po’ con tua madre."

    Sinceramente volevo tornarmene a letto, ma pensai che volesse solo un po’ di compagnia fino a quando non avesse preso sonno…così salii sul letto accanto a lei.

    "Scusa se ti ho svegliato, tesoro." disse mettendo amorevolmente una mano sulla mia guancia.

    Mi sorrise, "Va tutto bene, mamma. Non sei te stessa in questo momento."

    Mi accarezzò la guancia, "Sì, ma anche quando sono in questo stato, tu sei sempre qui con me ... non come tuo padre."

    “Sto solo cercando di renderti felice, mamma" risposi.
    Mi sorrise, "mmmm ... Mi piace quando mi chiami mamma, Luca."

    Sorrisi di rimando, "Vedi? Stai sorridendo ora mamma. Hai bisogno di qualcosa?"

    Con mia grande sorpresa, il viso della mamma si trasformò in uno sguardo seducente e la sua mano cominciò ad accarezzare delicatamente la mia coscia.

    «Be ', potresti cominciare baciandomi, Luca."

    I miei occhi si spalancarono alla sua richiesta. Sapevo cosa intendeva dire, ma sapevo anche che era il suo stato di ebbrezza a farle dire certe cose. Decisi di stare al gioco per un po’, non volevo farla sentire ancora peggio di quanto già non fosse: mi chinai e le diedi un bacio sulla guancia.

    Si accigliò: "Questo non è il tipo di bacio che volevo. Vieni qui,"

    Non appena queste parole lasciarono la sua bocca, prese il mio viso tra le mani e le sue labbra incredibilmente si agganciarono alle mie, per poi invadere la mia bocca con la sua lingua. Ancora più scioccante per me fu che ricambiai con fervore.

    "Mmmm, si Luca ... baciami," gemeva mentre ci baciavamo.

    Nella mia testa sapevo che quello che stavamo facendo era veramente sbagliato, ma il mio corpo (in particolare il mio cazzo) non la pensava assolutamente allo stesso modo…anzi reagì come se fosse la cosa migliore che avrei potuto fare. Anche se ci stavamo baciando solo da pochi minuti, sembrava che durasse da non so quanto tempo.
    Con la sua mano cominciò ad accarezzarmi la patta enorme dei pantaloni e non potè non accorgersi della mia reazione: "Ahhhhh, vedo che a qualcuno piace baciare la sua mamma, eh?"

    Avrei voluto negarlo, ma non potevo. Ero dannatamente eccitato e inoltre l'aspetto proibito di tutto quello che stava succedendo non fece altro che farmi eccitare ulteriormente all’inverosimile. Mamma portò la mano sul mio membro e lo sentì pulsare e crescere di più. Lottavo con me stesso per non gemere, ma non potei farne a meno: stavo impazzendo dal piacere.

    "Ahhh," mi sfuggì un breve gemito.

    "Mmmm, il mio bambino ha qualcosa di grosso qui nei suoi pantaloni, non è vero?"

    Stavo quasi per venire per quanto era eccitante la situazione, "Sono sicuro che mamma sa come far godere un ragazzo….."

    "La mamma può avere un po’ di cazzo Luca? Mamma sarebbe davvero felice,"

    La logica e la ragione mi avrebbero detto di fermare tutto e andarmene, ma entrambe erano completamente imbrigliate da qualcosa di molto più forte, istintivo e lussurioso….non potei fare altro che dirle di si.

    "Bene, ma la mamma vuole che ti occupi di qualcos’altro prima." Detto questo, sciolse la vestaglia lasciandola cadere per terra: rimase in reggiseno e perizoma (con mia grande sorpresa) rosa.

    Per la seconda volta della notte, i miei occhi si spalancarono. Non si trattò però nè di shock né di sorpresa questa volta, ma di meraviglia-di quanto bella e sexy fosse mia madre; non l'avevo mai vista così prima d'ora. Veronica aveva lunghi capelli neri, dolci occhi castano chiaro, e un fisico da favola. Guardandola non riuscivo veramente a capire perché papà lasciasse sola una donna così raggiante in casa. Mamma aveva una terza abbondante di seno e un bel culo rotondo al punto giusto. Alla sua vista, Il mio cazzo stava esplodendo.

    "S-e-se-e…sei bellissima mamma." Letteralmente balbettando.

    In risposta alle mie parole, mia madre ricominciò a baciarmi, distendendosi e trascinandomi su di sè. Il reggiseno si sganciava da davanti, così non persi tempo e liberai le sue favolose tette per poi aggredirle di baci e leccate”.

    "Ooooooh," gemeva mia madre.

    Le mie labbra cominciarono a dedicarsi ai suoi capezzoli scuri, leccandoli e succhiandoli; mamma cominciò a gemere apertamente e questo non fece altro che accrescere ulteriormente la mia eccitazione.

    "Succhiamele piccolo mio." Non potei non ubbidire!.

    Con la sua mano spinse la mia testa sulle sue tette che immediatamente ricoprii con la mia bocca, succhiando delicatamente.

    "Ooohh siii, succhia le tette di mamma, Luca….." gemeva mentre ancora teneva la mia testa tra le sue tette.

    Leccavo e succhiavo come un bambino quando viene allattato al seno. Dopo pochi minuti staccai la bocca e vidi che si tolse il perizoma facendolo cadere per terra, aprendo le gambe e darmi in visione la sua figa.

    “mmmm la vuoi la figa di mamma Luca? Vieni a leccarla piccolo mio."

    Trovai subito la strada tra le sue cosce, scendendo piano piano con la mia bocca fino ad arrivare alla sua figa succosa, dove mi soffermai e cominciai a darmi da fare con la mia lingua.

    "Oooooh, ahhh, bravo Luca!! Leccami la figa! Dio com’è bello!" gridava mamma.

    Devo ammettere che non mi aspettavo questa sua reazione, ma sapere che ne stava godendo mi fece stare molto bene. Presto la mia lingua trovò il suo clitoride e cominciò a giocherellarci.

    "Merda ... stai giocando con il clitoride di mamma! Dio, stai per farmi venire!"

    Iniziai a succhiare il clitoride di mamma costringendola a inarcare la schiena e tenendomi con la mano la mia testa sulla sua figa. Volevo farla godere, ma non con la mia lingua ... il mio cazzo stava veramente esplodendo poveretto. Continuai a leccarla mentre riuscii a far scivolare i pantaloni del pigiama e i boxer, lasciando finalmente il cazzo libero e cominciai ad accarezzarlo cercando di farlo notare a mia madre.

    "Ooooh, e questo è per la mamma?" disse maliziosamente.

    Sorrisi "Tu lo sai, mamma."

    "Mettilo dentro, piccolo mio ... scopami mmmm. Mamma sa che tu lo vuoi."

    Mi misi sopra di lei, strofinai un po’ il cazzo sulla sua figa per poi inserirlo lentamente all’inizio, quando vidi la sua espressione estasiata cominciai a pompare incessantemente dando inizio a una scopata impressionante.

    "O--Oh mio dio Luca!" urlava mentre la trombavo senza un attimo di pausa. "Stai facendo sentire Mamma così bene in questo momento….continua ti prego…ahhhhhh siiii"

    "Accidenti, sei così bagnata mamma." Gemetti. "Mi piace"

    "Ti amo, Luca... ti amo così tanto," gemeva mentre sentivo le sue pareti vaginali stringere intorno alla mia virilità: stava per venire.

    "Ooooh ... oh siiiii! Oh mio Dio ... sto venendo, sto venendoooo!" urlava mamma senza ritegno.

    Mamma era venuta ma non avevamo ancora finito….toccava a me ora; continuai a muovermi con il cazzo nella figa per un altro po’ ma lei mi fermò e mi disse di metterglielo (con mio grande stupore) nel culo.
    “Davvero mamma?" ancora stentavo a crederci.

    "Inculami tesoro mio." Sussurrò.

    Guardai mamma mettersi a pecorina e lubrificarsi il buco con la sua saliva dopo di che scosse il culo scherzosamente verso di me. Quando cominciai a metterle il cazzo dentro la sentii gemere un po’ per il dolore. Faceva un po’ male anche a me, ma lentamente riuscii ad andare in profondità e cominciai nuovamente a pompare; lei mi incitava incularla con più veemenza…non me lo feci ripetere 2 volte.
    "Ti piace il culo della mamma eh?? Che bel cazzo tesoro mio…! Fottimi fottimi!!!".

    Sentirle dire queste cose mi fece letteralmente impazzire e dopo aver pompato un altro po’, le inondai il culo con il mio seme.

    "oooooh si si mamma! Che porca che sei!”.

    Uscii da lei e ricominciammo a limonare come due amanti.

    "Ti amo, tesoro" disse mamma tra un bacio e l’altro.

    "Anch'io ti amo mamma", risposi guardandola negli occhi.

    *****

    Quindi, ecco qui quello che vi avevo promesso. E 'ancora difficile per me realizzare che stanotte ho fatto sesso con mia madre; sono ancora sveglio quando lei riuscii a prendere sonno…chiudo gli occhi e non posso non pensare a cosa succederà domani mattina, cosa sarà cambiato, cosa dirò, cosa farò….


    Per eventuali commenti e consigli: [email protected]
      Share  
     
    .