1. Racconti Porno - Il messaggio si tramuta in scopata

    AvatarBy imee munaa il 3 Dec. 2012
     
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    Racconti Porno - Il messaggio si tramuta in scopata


    La fonte del racconto è www.google.com diritti dei rispettivi autori


    Avevo conosciuto Maria quando lavorava per la ditta che preparava e
    forniva i pasti agli ospedali della zona, compreso quello in cui lavoravo.
    Pur nella divisa obbligata, cuffietta bianca per motivi igienici, camiciola
    verde su un fondo bianco, gonna al ginocchio e zoccoli di tipo olandese era
    una ragazza che si faceva notare: un bel viso, fresco e vivace, capelli
    biondi gambe lunghe e polpacci da atleta, muscolosi ma armoniosi, come
    piacciono a me.
    Ma nulla più che un saluto o un sorriso, da parte di entrambi.
    Dopo qualche anno ha cambiato lavoro, entrando alle dipendenze di una
    ditta di pulizie. Le visite in ospedale erano meno frequenti ma servivano a
    mantenere un rapporto superficiale ma costante. Ogni tanto mi chiedeva un
    parere medico per un parente o amico, gratis naturalmente.
    Nel 2002 durante la convalescenza da una grave crisi con mia moglie le
    telefonai: era un momento in cui cercavo rivalse ad ogni costo ad un lungo
    periodo di corna, finito da poco ma che aveva lasciato morti e feriti sul
    campo.
    Mi disse che si era sposata e che stava cercando di fare un figlio! Capii che
    non era il momento migliore per riallacciare i rapporti… Mi consolai con
    due storie brevi ma intense, che mi fecero ritrovare un po’ di orgoglio.
    Qualche anno dopo curai un suo parente a lungo e finalmente nel 2007 fu
    lei, a 36 anni, ad avere problemi medici nel mio campo: un lombalgia
    cronica che non si risolveva.
    Dopo il parziale fallimento di vari farmaci vidi l’occasione di unire l’utile
    al dilettevole. Le proposi un paio di sedute di massoterapia manuale, cioè
    massaggio delle zone interessate dal dolore. Avevo seguito corsi in questo
    campo durante la specializzazione, ma soprattutto ero stato colpito da un
    film visto in TV, “Full body massage” in cui la protagonista, l’attrice Mimi
    Rogers (prima moglie di Tom Cruise) recita nuda per tre quarti della
    pellicola mentre un massaggiatore provetto le pratica un massaggio a tutto
    il corpo, dal viso ai piedi, senza tralasciare le zone più attraenti. Un film ad
    alto contenuto erotico.
    Le diedi appuntamento allo studio di mattina, quando ero sicuro che non ci
    fosse nessun altro.
    A questo punto va puntualizzata una cosa: da qualche anno soffrivo di
    aritmie cardiache e il mio cardiologo (e amico) mi aveva vietato dal punto
    di vista medico le avventure extra-coniugali proprio per lo stress che
    provocano quando devono rimanere segrete. Con mia moglie che si
    avviava velocemente alla menopausa e con i nostri rapporti sempre meno
    frequenti (per fortuna anche quelli con altri…) mi sembrava di essere
    tornato all’adolescenza. Allora le chiamavamo seghe o pippe, ora magari
    più pomposamente masturbazione, ma non faceva diventare ciechi né
    allora né ora.
    Tornando al nostro appuntamento con la bella Maria io non avevo nessuna
    intenzione di trasformarlo in un’avventura (sarebbe stato anche assai poco
    etico…), ma la vedevo come una bella occasione di voyeurismo, come poi
    in effetti fu.
    Prima di sdraiarsi sul lettino mi chiese:”Cosa devo togliermi?”
    “Naturalmente camicia e calzoni, oltre alle scarpe”.
    Quindi rimasta in mutandine e reggiseno si tolse anche i calzini e si distese
    bocconi.
    Io avevo messo una musica indiana a base di sitar e flauto dolce come
    sottofondo, dal computer, e preparato un olio per massaggio profumato
    comprato in un negozio specializzato.
    Spruzzata qualche goccia sulla sua schiena cominciai con il massaggio
    usando sia le mani aperte, sia le singole dita nei punti più contratti; sentivo
    che si rilassava bene.
    Scendendo verso i glutei dissi con tono incerto: “Non vorrei ungerti gli
    slip…” e lei senza parlare se li tirò giù fino alla radice della cosce
    scoprendo un culo al quale mancava solo la parola, come dicevamo fra
    amici tanti anni prima… Proseguii il massaggio su entrambe le natiche e,
    in alto fino al collo (si era slacciata il reggiseno, lasciandolo aperto sotto il
    suo petto e tenendo le braccia fuori del lettino). Il massaggio proseguì per
    una ventina di minuti, con i passaggi più eccitanti quando massaggiando i
    glutei si scopriva a tratti la peluria scura intorno al suo orifizio posteriore.
    Finalmente le dissi di girarsi, aggiungendo pudicamente: “Se vuoi puoi
    tirarti su gli slip”. “Non fa niente, anzi me li tolgo proprio. Tanto sei un
    medico, non ti scandalizzi, vero?”
    Non mi scandalizzai affatto! Piuttosto presi atto che non era una bionda
    naturale…
    Gettò su una sedia il reggiseno e rimase sdraiata supina, completamente
    nuda, Confesso che un pensierino lo feci, ma poi pensai al cardiologo,
    all’etica professionale e continuai il massaggio sui pettorali, sull’addome,
    sulle cosce e sulle gambe (i polpacci, una delizia: i muscoli ben evidenti
    con i tacchi alti erano tonici al massimo, piacevolissimi da guardare e da
    palpare). Dirò subito che era meglio il lato posteriore: i seni erano molto
    piccoli, con capezzoli piatti. Ma fu comunque un piacere sia per lei (lo
    disse chiaramente) che per me: a parte il gusto e l’udito erano in piena
    funzione tutti gli altri tre sensi (vista, tatto e olfatto).
    Per fortuna i pantaloni larghi ed il camicie messo sopra mascheravano la
    mia poderosa erezione.
    Fu difficile resistere, ma lo feci. Dopo un’ora di massaggio completo si
    rivestì, mi ringraziò (non volli essere pagato) e uscì dallo studio. Non ci
    volle molto alla mia mano ancora unta dell’olio spalmato sul suo corpo e
    con vivo l’odore di Maria nella stanza a portarmi a un orgasmo esplosivo.
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