1. Racconti Porno - Una gita al parco si trasforma in una grandissima trombata

    AvatarBy imee munaa il 22 Dec. 2012
     
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    Racconti Porno - Una gita al parco si trasforma in una grandissima trombata


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    Oggi siamo usciti per fare una passeggiata, mi ha portata in un parco vicino a Torino, famoso per essere stata la tenuta di caccia dei Savoia.
    Abbiamo camminato un po' lungo i viali, nonostante la mia difficoltà dovuta alle scarpe che indosso, fino ad una zona appartata.
    Da quando sto insieme ad Ermanno ho sempre voglia.
    Appena lui riesce a liberarsi della moglie e può stare con me, desidero sempre farlo, sia a casa mia che in qualunque posto siamo.
    Il più delle volte non indosso intimo ed ho eliminato dal mio abbigliamento i pantaloni, indosso sempre le gonne, molto più pratiche in determinate situazioni.
    Spesso la sera, quando lui non e' con me, mi masturbo.
    L'ho sempre fatto, ma in questi ultimi mesi sono sempre infoiata, in calore come una vacca pronta ad essere montata.
    Non posso più fare a meno, durante il giorno, quando sono in ufficio, delle palline cinesi.
    La mattina, dopo la doccia, le infilo nella mia figa lasciando uscire solo il cordoncino per recuperarle.
    Le vibrazioni che trasmettono mentre cammino, guido l'auto, accavallo le gambe mi fanno continuamente sbrodolare; a volte per strada ho intensi e forti orgasmi che mi fanno piegare le ginocchia.
    Ora sono con Ermanno e voglio il suo cazzo!
    Ci dirigiamo verso un gruppo di alberi, vicino al muro di cinta del parco.
    Il posto sembra ideale, un po' fuori mano dal viale e sufficientemente coperto.
    Non dovrebbe vederci nessuno.
    Appoggio le mani al tronco di un albero, rivolta verso il viale, posso vedere chi eventualmente passi, Ermanno si mette dietro di me.
    Innarco la schiena e spingo il culo contro il suo pube, il cazzo e' già abbastanza duro.
    Lo muovo, roteandolo e mi struscio sui jeans; Ermanno si slaccia la cintura, sbottona i pantaloni e me lo fa sentire attraverso la stoffa dei suoi boxer e della mia gonna.
    Mimando una scopata.
    Mi scorre tra le cosce nude un rigagnolo viscido, sono bagnata.
    Ermanno mi alza la gonna, scopre il mio culo sodo, ampio, accogliente.
    Si discosta da me per potermi accarezzare e palpare le chiappe. Mi infila un dito dentro la figa fradicia e comincia a sditalinarmi lentamente.
    Con una mano mi tengo aperte le natiche e gli mostro la rosetta del culo che si contrae quando il suo dito entra nella mia figa.
    Sono una vacca in calore, gemo di piacere, il clitoride e' gonfio ed esce dalle labbra; voglio il cazzo di Ermanno dentro!
    Fa scendere a meta' coscia i jeans ed i boxer e sbatte

    sul mio culo il cazzo duro e scappellato.
    Me lo struscia tra le chiappe e punta deciso alla mia figa.
    Scivola dentro che e' un piacere.
    Ermanno inizia a stantuffare.
    Il cazzo entra ed esce dalla figa lucido, impregnato dai miei umori abbondanti.
    Sono davvero una vacca, mentre Ermanno mi scopa, ho dei gemiti di piacere e lo incito a sbattermi sempre più forte.
    Non abbiamo troppo tempo, potrebbe passare qualcuno e vederci.
    Anche lui e' molto eccitato, il cazzo di marmo mi sventra, entra come un coltello caldo nella mia figa burrosa. Fatico a tenere le braccia tese per stare in equilibrio appoggiata al tronco. Ansimo di piacere, il respiro e' affannoso, sto per godere.
    Ermanno affonda ancora di più il cazzo e vengo in un orgasmo che mi scuote dall'interno, potente, un'esplosione che mi fa urlare.
    Ermanno mi mena un colpo fortissimo, tre getti di sborra calda invadono la caverna fradicia della mia figa.
    Ho un ulteriore sussulto e stringo i muscoli della vagina quasi a mungere tutto il contenuto del suo cazzo.
    Lo faccio scivolare all'esterno, la mia figa, come un vulcano, erutta un fiume di sborra che colla giù all'interno delle mie cosce. Sistemo la gonna, Ermanno si riveste, rimaniamo abbracciati contro il tronco dell'albero e la sua lingua incrocia la mia in un bacio intenso.
    Mi prende sotto braccio, andiamo verso casa, mi dice:
    "Ho ancora un'ora prima di tornare da mia moglie..."
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