1. Un bel regalo solo per te - Racconto di sesso

    AvatarBy Belen il 5 Sep. 2012
     
    Like       1 Comments   660 Views
    .
    Un regalo per te

    Arrivati a casa, dopo la festa di San Valentino, mentre a letto pensavo a raccogliere per bene tutto quanto ancora luccicava sul tuo cazzo, pensavo a come poterti far sentire orgoglioso della tua donna. Così ho iniziato a cercare un regalo per te. Un annuncio sulla gabbia “ cerco una slave per il mio Domine. Il mio Domine è un Master maturo e esigente e io la sua donna e allieva. Cerco una cagnetta docile, ubbidente che soddisfi tutte le sue esigenze e con cui far pratica. Ti cerco disposta ad accontentare ogni suo desiderio, amante del fisting, con un culo da rendere delizioso a strisce. Ti voglio pronta ad accontentare ogni nostra esigenza e disponibile a fare tutto ciò che ti verrà chiesto.
    Non riponevo molta fiducia , le slave cercano l’uomo, sentono odore di cazzo negli annunci ed io sono solo una switch che desidera fare di tutto per la felicità del suo uomo. Invece, inaspettatamente dopo pochi giorni ha risposto all’annuncio Elvira. Una donna di 35 anni, vogliosa di sperimentare questo ruolo nuovo per lei. Elvira mi ha confidato di aver scelto l’annuncio proprio perché scritto da una donna, ritenendo che il rito di iniziazione potesse essere più lieve con me al fianco.
    Le ho detto che il suo padrone era esigente e pronto a sottoporla ad ogni genere di umiliazione e tortura e che io non sarei stata da meno, che l’avrei usata per il piacere del suo cazzo, che l’avrei usata per il piacere della mia figa. Era disposta a questo? A condividerci accettando ogni capriccio?
    Mi ha risposto, sì. Voglio provarci. Non mi sono fidata , non conosco il mondo delle slave ed ho avuto timore di imbattermi in una professionista.
    Ho iniziato a scrivere, a descrivere tutto quello che le avresti fatto, che le avrei fatto se non la ritenevo degna di te ed infine di quanto la avremmo fatta sentire in nostro potere.
    “Sai? Le ho scritto, Quando lui ti vedrà dovrai essere in ginocchio, a testa bassa. I capelli legati, perché o io o lui te li impugneremo forte. Voglio controllare di persona che tu sia pronta per lui, e per farlo userò il mio strap – on e lo farò entrare tutto di colpo, e non voglio sentire altro che un grazie!
    Si, Signora, si …mi eccito quando leggo di quello che succederà, mi rispondeva implorandomi di continuare.
    Elvira non sapeva certo che anche per me era la prima volta, che con questo regalo mettevo in mostra una parte del mio essere switch fino ad ora rimasta sepolta sotto il desiderio di servirti nel migliore dei modi.
    Così dopo uno scambio eccitato di mail, in cui molto spesso sulla tastiera restavano le tracce del mio umore stuzzicato, ho detto ad Elvira che era arrivato il momento di vederci in cam. Ancora non mi fidavo ad averla di fronte. Questo ruolo di Mistress non mi appartiene fino in fondo. Come avrei gestito la situazione senza esserne pronta? Non desideravo un rapporto bisex, desideravo sottometterla a me!
    La sera stessa ci siamo collegate in cam. Bella, tette un poco piccole ho pensato, ma un bel culo e l’aria da santarellina delle vere troiette.
    Mi piaci Elvira, le ho detto. Adesso, inizia a slacciarti la camicetta. Non credevo fosse possibile, ma mi stavo eccitando nel vedere che compiva quei gesti per compiacermi, per compiacere me! Mostrami come ti accarezzi il seno, e lei docilmente passava le dita sul seno, attorno al capezzolo. Voglio che tu lo stringa forte tra le dita. Avvicina la cam! Voglio vedere il capezzolo che esce tra le dita! Mi stavo eccitando come una porca, mi stavo davvero eccitando all’idea di essere potente. Quanto avevo bisogno del tuo cazzo a ridimensionarmi!
    Quella sera mi masturbai in cam insieme a lei, che obbediva ai miei comandi. Metti la cam sulla scrivania, e allarga le gambe. In mezzo la cam deve inquadrare la tua figa. Sei bagnata vero? Mostrami quanto lo sei. E lei docilmente allargava le grandi labbra con le dita e spingeva in fuori l’utero per farmi vedere quanto gocciolava. Al pensiero che tu ne avresti approfittato davanti a me, che l’avresti presa, che avresti preso entrambe mi sono ingelosita ripromettendomi di far pagare tutto al tuo nuovo giocattolo.
    Così due giorni dopo sono andata a prenderla in stazione. Non ho voluto usasse la macchina, troppo preoccupata che potesse sfuggirmi di mano. Siamo andate in un bar, come due amiche. Fatti guardare, le ho detto mentre mi avvicinavo al suo volto. Ho deciso che ti sarebbe piaciuta e con questo ho iniziato a giocarci un poco . Le ho chiesto lo stretto necessario, non mi interessava sapere se era sposata o che altro. Non mi interessava che il potere della mente su lei. Adesso vai in bagno e ti sfili le mutandine. Elvira non ha detto una parola, si è alzata ed è tornata con le mutandine strette in pugno. Tienile vicino, perché tra poco le useremo ! Mentre parlavo, ho visto i suoi occhi ingrandirsi e la fronte imperlarsi di sudore. Ho sorseggiato il mio caffè e lei aspettava…aspettava che le dicessi qualche cosa, qualsiasi cosa!
    Lo vedi quell’uomo? Quello seduto solo, nel tavolino lì all’angolo. Bene, voglio che tu vada da lui, che ti sieda e che metta sul tavolo le mutandine. Poi devi prendergli la mano, e devi metterla in mezzo alle gambe. Se riesci a mettere un dito dentro, tanto meglio. Ah! Zitta ! devi stare zitta, non dire una parola. Se ti chiede qualche cosa, fai un cenno verso di me e dici che lo vuole la tua padrona.
    Mi sono messa comoda, fingendo la dovuta indifferenza. Elvira ha cercato di dire qualche cosa, ma davanti al mio sguardo ha abbassato il suo e da brava cucciola si è avvicinata al tavolo. Avevo notato che l’uomo ci stava osservando da un pochino, secondo me aveva visto Elvira tornare dal bagno con le mutandine in mano. Certo che godermi la sfrontataggine di Elvira che si sedeva con lui, che invece di gettare sul tavolo le mutandine arrotolate le stendeva delicatamente davanti ai suoi occhi mi ha fatto capire di aver scelto giusto. Elvira ti meritava, meritava il trattamento che da li a poco le avrei riservato . Lo spavaldo signore, rimasto senza parole ha poi spalancato la bocca quando la nostra slave ha afferrato con decisione la sua mano infilandosela in mezzo alle cosce. Lui ha fato un balzo indietro sulla sedia e lei, calma e serafica fissandomi, ha mormorato qualche cosa nel suo orecchio. Dopo di che si è alzata ed è tornata da me. E’ rimasta a testa bassa, fino a che le ho detto che era stata brava, decisamente brava e che adesso avrebbe avuto un premio……
    racconto preso da racconti milu
      Share  
     
    .

Comments
  1. Bìll
        Like  
     
    .

    User deleted


    ottimo racconto ;)

     
    .
1 replies since 5/9/2012, 15:35   660 views
  Share  
.