1. Racconti Incesto - Una scommessa tramutatasi in scopata e che scopata

    AvatarBy imee munaa il 2 Dec. 2012
     
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    Racconti Incesto - Una scommessa tramutatasi in scopata e che scopata


    La fonte del racconto è www.google.com diritti dei rispettivi autori


    Mi chiamo Marco. Ho 25 anni. Sono del sud ma, per ragioni di lavoro, mi sono trasferito al nord. La storia che vi racconto mi è successa due estati fa. Il tutto è nato da una scommessa con mia zia Pamela, la sorella piccola di mio padre, che ha 36 anni. Ma andiamo per gradi. Tre estati fa sono andato in ferie nella mia città, al sud. Una domenica abbiamo organizzato una giornata in compagnia dei vari parenti e, fra questi, anche zia Pamela col marito. A pranzo abbiamo chiacchierato di tante cose e, fra le varie, abbiamo finito col parlare, inevitabilmente, di calcio. Io sono un grandissimo tifoso della Juventus, mentre zia Pamela e tifosissima del Milan. Visto che eravamo prossimi all’inizio del campionato, la discussione si è concentrata su quali squadre avevano maggiori possibilità di vincerlo. Io ho detto immediatamente che quello era l’anno della mia Juventus. Mia zia ha ribattuto che, invece, lo avrebbe vinto ancora il Milan. La discussione è stata piuttosto animata, fino al punto che abbiamo deciso di scommettere. C’era da decidere quale sarebbe stata la posta in gioco. Ognuno ha esposto la sua idea ma, alla fine, abbiamo accettato l’idea di zia Pamela. Visto che il campionato sarebbe terminato a fine primavera dell’anno successivo, c’era tempo sufficiente per decidere. Mio zio ha fatto presente che sarebbe stato meglio decidere subito la posta in gioco, perché una volta accertato il vincitore, colui che avrebbe perso la scommessa poteva tentare di ridurre al minimo il danno. Zia Pamela ha fatto presente che non era necessario decidere subito, c’era tempo, ma dovevamo essere disposti ad accettare qualsiasi richiesta, senza tirarci indietro. Visto che insisteva, accettai. Ci siamo stretti la mano e abbiamo chiuso li il discorso. Subito mi è balenata in testa un’idea fantastica. Mi è sempre piaciuta tantissimo zia Pamela. E’ una tipica ragazza del sud: mora, occhi scuri, labbra carnose, una terza di seno, gran bel culo e pelle abbronzata. Alta 1,60 e rotondetta, in carne. Insomma,un vero bocconcino. Beato mio zio che se la può scopare quando vuole.
    Finite le ferie è venuto il momento di partire. Ho salutato tutti e, quando è arrivato il turno di zia Pamela, gli ho ricordato la scommessa. Lei mi ha rammentato che, il vincitore, avrebbe avuto il diritto di chiedere tutto ciò che voleva. Perfettamente d’accordo. Bacio la zia e lo zio e vado.
    - Ci vediamo l’estate prossima -
    L’anno e scorso come sempre. Il campionato sembrava in discesa per la Juventus ma, verso la fine ci sono stati dei momenti difficili, comunque, mi è andata benissimo, ho vinto la scommessa: la Juventus si è laureata campione d’Italia. La stessa domenica, a fine partita, ho

    telefonato subito a zia Pamela, ricordandole la scommessa.
    - Ciao zia, come va? Ti ricordo la scommessa. Come vedi avevo ragione io. Ha vinto la Juventus -
    - Tutto bene, a parte la scommessa persa. Comunque non ci sono problemi, il mio debito lo pago. Dimmi, cosa vuoi? -
    - Voglio una cosa che mi sta parecchio a cuore -
    - Qualsiasi cosa. Dimmi -
    Con zia Pamela, vista la poca differenza d’età, c’è sempre stato un rapporto molto aperto e, diciamo, anche abbastanza intimo. Sin da ragazzino andavo quasi sempre al mare insieme a lei, e la cosa è proseguita fino a poco tempo prima di sposarsi. Abbiamo sempre parlato di tutto, comprese le mie avventure con diverse ragazze. Anche lei mi ha raccontato delle sue avventure prima di sposarsi. Era una ragazza che si dava parecchio da fare, prima del matrimonio.
    - Voglio venire a letto con te, voglio il tuo culo -
    - Ma, Marco … ti ha dato di volta il cervello? … Ricordati che sono tua zia. Sono la sorella di tuo padre -
    - Zia, lo so chi sei. Però, ricordati che sei stata tu a dire: “Qualsiasi cosa”. E io voglio il tuo culo -
    - Marco, questa è una richiesta che non posso accettare, sono sempre tua zia. Mi devi rispetto -
    - Allora non sei di parola. Non vuoi pagare il tuo debito. Non ti ho mai mancato di rispetto, e lo sai benissimo. Ma una scommessa è una scommessa e il debito va pagato. In questo caso non c’entra la parentela -
    - Marco, per favore, ripensa a quello che mi stai chiedendo e ti renderai conto che è una cosa assurda. Ci sentiamo più in là -
    - Va bene, ci sentiamo più in là. Ma io resto della mia idea. Un bacio. Ciao Zia -
    A questa telefonata ne sono seguite diverse altre, almeno una alla settimana e, l’argomento è sempre stato lo stesso: io che insisto nel volere il suo culo, mentre lei ribatte che non è disposta a tanto. Pian piano, però, sono riuscito a incrinare la sua corazza.
    - Facciamo così Marco, se vuoi venire a letto con me, va bene, te lo concedo. Ma il culo no -
    - “Qualsiasi cosa”. Lo hai detto tu. Ti rimangi le parole, ora? -
    - No. Non mi rimangio le parole, ma non è giusto che tu mi chieda questo -
    - Allora non avresti dovuto dire quello che hai detto -
    - Si. Ma non pensavo che tu mi avresti chiesto una cosa simile -
    - Avresti dovuto prestare più attenzione alle tue parole. Ora non puoi tornare più indietro. “Dobbiamo essere disposti ad accettare qualsiasi richiesta, senza tirarci indietro”. Sono state le tue parole – Le ricordo.
    - Ma pensa se lo venisse a sapere tuo padre e tuo zio, mio marito? -
    - Io non glielo vado a dire di certo. Tu glielo diresti? -
    - Certo che no. Marco, ripensaci. Dai, ti concedo la bocca e la figa ma non il culo -
    - “Tutto quello che vuoi”. L’hai detto tu. E io voglio il tuo culo -
    Oramai l’avevo presa in castagna, con le sue stesse parole. Le telefonate sono proseguite fino al giorno prima delle tanto agogniate ferie. L’argomento è stato sempre lo stesso: il culo si, il culo no. Il giorno prima di partire l’ho richiamata.
    - Ciao, zia. Domani arrivo. Tieniti pronta -
    - Ciao, Marco. Io sono pronta, ma mi aspettavo più rispetto da parte tua -
    - Dai zia. Vedrai che ti piacerà, e sarai tu stessa a chiedermi di farlo ancora -
    - Sei un porco -
    Ci siamo lasciati cosi. Sono euforico per quello che mi aspetta. Zia è stata molto ostica. Ma io non ho ceduto di un solo millimetro e, alla fine, ha ceduto lei. Non so se riuscirò a dormire. Decido di prendermi dei tranquillanti. Domani voglio arrivare riposato. Devo dare il massimo di me stesso.
    Un’occasione cosi va fruttata al meglio.
    Rifletto, però, sulla reazione di zia dal momento della mia richiesta. Ho l’impressione che dopo un primo momento di smarrimento, la questione l’abbia parecchio eccitata e si sia divertita a condurre questa sorta di gioco al telefono.
    Con questi pensieri in testa, senza rendermi conto, mi addormento.
    Il giorno dopo mi sono alzato presto e sono uscito con parecchio anticipo per l’aeroporto di Treviso, in attesa del volo che mi avrebbe portato a Bari, poi, lì, avrei trovato i miei genitori ad aspettarmi.
    Appena arrivato a casa, sistemo i bagagli e dico ai miei che faccio un giro dei parenti e degli amici per salutarli. I miei mi rispondono che sarebbe più opportuno un po’ di riposo, per salutare i parenti e gli amici posso aspettare l’indomani. Gli rispondo che sono andato a letto presto e che ho dormito bene, tutta la notte. E che, dopo un anno, ho voglia di respirare aria di casa, rivedere subito parenti e amici. Ho preso l’auto di mio padre e mi sono fiondato subito da zia Pamela.
    L’ho trovata a casa. Come al solito, abbronzantissima, con un vestitino leggero e corto che mette in evidenza le bellissime gambe e tutto il resto. Ai piedi delle scarpe aperte, leggere, col tacco alto. Un po’ di trucco agli occhi e il rossetto che evidenzia le sue labbra carnose e invitanti. Alle orecchie, orecchini a cerchio, belli grandi. Poi quella cornice di abbondanti capelli ricci che la rendono veramente fantastica. Un profumo inebriante mi investe e mi avvolge subito. Sono già eccitato.
    L’abbraccio e la bacio. Lei fa altrettanto. Si accorge subito che sono eccitato.
    - Sei arrivato già in tiro. Non vedi proprio l’ora, vero? -
    - Zia sei tu che mi attizzi. Con tutto quel ben di Dio che ti ritrovi, come si fa a restare insensibili.
    Sei veramente appetitosa. Ogni volta che ti penso devo spararmi una sega -
    - Grazie, lo prendo come un complimento. Comunque, l’unico che non si accorge di tutto questo ben di Dio, come dici tu, è tuo zio. Lui è troppo impegnato con il suo lavoro e gli amici al bar -
    A proposito di mio zio, le chiedo dov’è. Mi risponde che è al lavoro, che torna sul tardi. Quindi siamo soli, senza nessun disturbo. Mi fa accomodare e parliamo un po’ della mia vita al nord. Ogni tanto si sposta per preparare e poi controllare la caffettiera che ha sul fornello. In questo modo mi da le spalle e io posso ammirare le sue bellissime gambe e il suo meraviglioso culo. E’ veramente una gran bella donna. Ad un certo punto, non riuscendo più a resistere alla vista del suo culo, mi sono alzato e mi sono avvicinato a lei mentre mi dava le spalle. Le poggio le mani sulle natiche e gliele stringo.
    - Bello sto meraviglioso culo -
    Lei si gira di scatto e mi guarda negli occhi. Si aspettava che prima o poi avrei cominciato a palparla. Mi poggia le mani sul petto e, con decisione mi allontana.
    - Ma … Marco? … stai calmo. Adesso lasciami finire qui -
    - Dai zia non resisto più. Ce l’ho durissimo. Ho una gran voglia di te -
    - Abbi un po’ di pazienza - Ma lo dice senza convinzione, anzi, la cosa sembra divertirla.
    Mi da nuovamente le spalle e io ne approfitto nuovamente. Mi tolgo fuori il cazzo rigido, mi avvicino a lei e glielo poggio sul culo, premendo sulle natiche, mentre, con le mani, gli prendo i seni. Avvicino la mia bocca al suo collo e la bacio. Lei mi rimprovera nuovamente, si agita un po’, ma non fa niente di concreto per tentare allontanarmi. Le resto appiccicato addosso come una calamita su un pezzo di ferro. Continuo a baciarla sul collo, sulle guance, le succhio i lobi delle orecchie, mentre le mie mani la palpano dappertutto. Non mi dice più niente. Gradisce parecchio le mie attenzioni. Le alzo il vestito e le metto una mano sulla figa, è tutta bagnata.
    - Zia, sei tutta bagnata. Hai voglia del mio cazzo vero? -
    Si volta, mi mette le braccia attorno al collo e avvicina il suo viso al mio, tanto che i nasi si toccano-
    - Si, sono tutta bagnata. E ho una gran voglia del tuo cazzo. Me lo vuoi dare? -
    La sua bocca si attacca alla mia, mi infila dentro la lingua con grande foga e comincia a limonare. Sono estasiato. Nel frattempo la sua mano destra si è impossessata del mio cazzo, me lo tiene stretto e muove la mano avanti e indietro. Io le tiro nuovamente su il vestito e prendo a palparle le natiche. Indossa un perizoma a filo. Con un dito passo sotto il filo e cerco il buchetto, lo trovo e comincio a massaggiarglielo tutto intorno. Ogni tanto faccio una leggera pressione sullo sfintere, lo sento contrarsi.
    - Dai, non perdiamo altro tempo. Mettimi questo benedetto cazzo nel culo -
    - Non chiedo di meglio. Sono qui per questo - Le rispondo eccitatissimo.
    Ci separiamo giusto un attimo per levarci gli indumenti. Si inginocchia davanti al mio palo di carne rigido. Lo prende in mano.
    - Che bella bestia che ha il mio nipotino. Certo che la natura non è stata avara con te -
    Me lo guarda attentamente, poi avvicina le sue labbra alla cappella e me la sfiora ripetutamente, ci gira attorno con la lingua, me la bacia diverse volte, direi con affetto, poi scende verso le palle, e dopo avermele leccate un po’, le prende in bocca e me le succhia dolcemente. Sono in estasi totale. Torna su con la lingua, lungo l’asta, fino alla cappella e, spalancata la bocca, ingoia tutto il membro fin dove riesce. Comincia a succhiarmelo lentamente, mentre con una mano mi massaggia le palle e con l’altra si stuzzica il clitoride. Va avanti per un po’, poi si alza e si avvicina al divano. Dal tavolino vicino prende un vasetto di lubrificante, ne raccoglie un po’ con la mano e se lo passa nel culo, poi ne prende ancora e me lo spalma sul cazzo.
    - Mi raccomando, amore mio, fai piano, è la prima volta che lo prendo nel culo -
    - Stai tranquilla zia, farò piano -
    Poggia le ginocchia sul divano, la testa sulla spalliera e con le mani si allarga le natiche. Inarca la schiena per offrirmi al meglio il suo prezioso buchetto. Poggio la mia cappella sul buchetto.
    -Pronta? -
    -Si … Fai piano … mi raccomando -
    Con molta attenzione comincio a spingerle dentro il mio bastone di carne. Lo sfintere, pian piano, si allarga per fare posto alla mia cappella.
    - Aaaahhh … piano, fai piano … -
    Lo sfilo e riprendo l’operazione con molta attenzione. Spingo nuovamente. Stavolta riesco a mettere dentro tutta la cappella. Zia si sta irrigidendo. Mi fermo un attimo. Lo tolgo fuori.
    - Rilassati, zia -
    Inspira ed espira un paio di volte.
    - Adesso va meglio. Dai, riprova -
    Riprendo tutta l’operazione da capo. Poggio, spingo lentamente e stavolta riesco ad arrivare a metà dell’asta. Zia nel frattempo ha portato la sua mano destra tra le sue gambe e a preso a masturbarsi con una certa intensità. Emmette dei gemiti. Sono un misto di dolore e piacere. Li alterna a dei respiri profondi. Esco nuovamente del tutto. La faccio rilassare ancora. Ora il suo ano si dilata con più facilità. Ripeto dall’inizio tutti i passaggi. Poggio, spingo lentamente e ora riesco ad arrivare a fondo. Geme ancora. Il suo respiro è affannato. Lentamente prendo a stantuffarla.
    - Come va, zia -
    - Abbastanza bene… Mamma mia … non avevo mai provato una sensazione simile …. Mi sento
    veramente piena. -
    - Ti piace? -
    - In questo momento non posso dire che sia il massimo … ma è molto eccitante -
    La prendo per i fianchi. Aumento, pian piano, il ritmo della penetrazione. Ora è più rilassata. Continua a gemere. Ma stavolta sembra più per il piacere che per il dolore. Continua anche a masturbarsi. Andiamo avanti cosi per una decina di minuti. Comincio ad avvertire delle scosse.
    - Zia, sento sto per venire -
    - Va bene … vienimi dentro .. riempimi tutta -
    Gli ultimi colpi sono decisamente più potenti. Glielo spingo il più in fondo possibile.
    - Aaaahhh… - La sento urlare.
    Continuo a pomparla mentre mi vuoto dentro di lei. E’ stato bellissimo.
    - Aaaahhh … mamma mia … mi sento piena fino alle orecchie. Ti sei svuotato? -
    - Si … zia -
    - Ti è piaciuto? Brutto porco - Mi chiede.
    - Si zia. Mi è piaciuto moltissimo. Hai un culo meraviglioso, E a te, è piaciuto? –
    - Diciamo di si. Avevo una certa paura all’inizio ma è stato comunque bello, per essere la prima volta -
    Ho ancora il cazzo dentro il suo culo. Mi chino verso le sue spalle e gliele bacio delicatamente. Faccio per levarlo fuori ma zia mi chiede di lasciarglielo dentro ancora. Continuo a baciarla mentre con le mani gli palpo le tette. Il cazzo non si è ancora ammosciato del tutto, il calore del suo culo e la pressione delle pareti anali me lo rimettono in tiro, cosi riprendo a pomparla nuovamente. Lei riprende a gemere.
    - Dai, amore della zia, spaccami il culo, dai, spaccamelo tutto. Forza, spingi cosi. Bravo -
    Mia zia mi incita, mi manda su di giri di brutto. La inculo con foga. Le sue mani si attaccano alle mie natiche aiutandomi nella spinta. Muove il culo a ritmo con le mie spinte. Vado avanti per qualche minuto ancora.
    - Dai Marco, spaccami il culo. Più forte. Aaaahhh … -
    Non reggo più. Le sparo dentro il culo le ultime riserve di sperma. Che meraviglia. Sono sfinito.
    Mi lascio cadere sul divano e la guardo soddisfatto. Lei si pulisce il culo, poi si avvicina, mi da un bacio in bocca, poi, me lo prende in bocca e lo succhia con dolcezza, pulendomelo totalmente dalle ultime gocce di sperma rimasto. Terminata la pulizia si siede affianco a me. Mi mette un braccio attorno al collo e riprende a baciarmi, la sua lingua dentro la mia bocca, la sua mano destra, intanto, torna a cercare il mio membro per accarezzarmelo delicatamente. Restiamo cosi per un bel po’.
    - Sei stato bravo. Mi ha fatto un po’ male ma ho goduto parecchio anch’io -
    - Allora ti è piaciuto. Quindi lo rifacciamo ancora? -
    - Si, mi è piaciuto. E’ stata una sensazione nuova. Possiamo riprovare. Sicuramente la prossima sarà molto meglio -
    - Allora domani torno a trovarti -
    - Va bene. Ora, però, e meglio che vai a casa. Preparati per stasera, perché ho detto a tuo
    zio che hai preteso un invito a cena, in ristorante, per pagare il mio debito -
    La sera abbiamo cenato a base di pesce. Ho mangiato con gusto. Tutti contenti e soddisfatti. Ma, il bello per me sono stati i giorni dopo. Sono andato a trovare mia zia tutti i giorni fino a l’ultimo di ferie. Quante meravigliose inculate. Ci siamo lasciati con la promessa che sarei tornato per le ferie natalizie. Mi ha preso in parola, mi ha detto che mi aspetta col culo aperto.
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