1. Campeggio Nudista

    AvatarBy Ares il 24 Aug. 2016
     
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    Che bel posto! Mi hanno consigliato proprio bene, ne è proprio valsa la pena arrivare fino qui. Dove cavolo è la direzione? Ah, eccola!
    “Buongiorno!”
    “Salve, sono da solo, la macchina e la tenda!”
    “Per correttezza l'avviso che, in questi giorni nel campeggio c'è un raduno omosessuale, ma l'ingresso è aperto a tutti!”
    Non male, chissà se esce fuori qualche avventura eccitante.
    “Lo stavo leggendo sulla locandina, non ci sono assolutamente problemi, mi hanno detto che il posto è bello.”
    “Il posto è molto bello! Si troverà bene, può darmi i documenti?”
    “C'è ombra?”
    “Si, è praticamente un bosco! Piazzola 42, è in fondo, la faccio accompagnare.”
    Peccato che di posti come questo ce ne siano pochi in Italia, mi sembra di stare in Croazia, tutti allegramente nudi. Mi piace. Ecco la piazzola 42, cazzo è un bel posto panoramico, bene, adesso monto la tenda, faccio la doccia e poi in spiaggia.
    “Ciao, hai bisogno di una mano?”
    Cavolo se è alto, mi mangia in testa, deve essere minimo un metro e ottanta, ha un viso e sorriso simpatico. Completamente nudo, abbronzatura perfetta su fisico perfetto, discreta attrezzatura.
    “Si grazie, in due si fa prima.”
    “Mi chiamo Riccardo.”
    “Piacere Roberto. È molto tempo che sei in campeggio?”
    “Una settimana!”
    “Come si sta?”
    “Bene, il mare è stupendo, c'è sabbia e ci sono scogli. L'unica rottura sono i maschi del paese. Siamo l'attrazione del posto, tutti nudi. Sembra che una donna nuda in spiaggia non l'abbiano mai vista, c'è sempre folla sopra la scogliera ed un via vai sulla spiaggia! A parte questo, si sta benissimo.”
    Ecco fatto, la tenda è perfettamente montata.
    “Grazie Riccardo, se ci vediamo al bar più tardi ti offro da bere!”
    “Ok, a dopo allora.”
    Ho bisogno di farmi una doccia, per fortuna i bagni non sono lontani. Che bella gente che c'è in giro, sono tutti qui in fila a fare la doccia, pazienza. Chi primo arriva bene alloggia, l'acqua è fredda, fa lo stesso.
    Voglio vedere il mare da vicino prima che faccia buio. C'è una strada in discesa.

    La sabbia è fine, l'acqua è calda. Ha proprio ragione Riccardo, il pubblico sulla scogliera è numeroso ed anche lo struscio sulla spiaggia è da paese. Che idioti.
    Quello deve essere il posto di cui mi ha parlato Andrea, la pozza d'argilla. Mi avvicino, entro dentro la pozza di argilla fino al collo, dio bo se è fredda, sono completamente grigio. Lascio seccare l'argilla, corro, mi tuffo in mare, l'acqua è limpidissima, stupendo, sento la pelle morbida. Mi sdraio, c'è ancora un'ora buona di sole. Che bello, mi piace sentire il sole sulla pelle, chiudo gli occhi.
    Mi sono addormentato, mi sento un pò rincoglionito, è buio. Devo pisciare, dove sono gli occhiali, ah eccoli. Chi cazzo sono questi tre?
    “Ciao frocione, ti abbiamo svegliato?”
    “Che cosa volete? Chi siete?”
    “Amici siamo, è vero che nel campeggio vi inculate tra di voi frocioni? Sei venuto a trovare i tuoi amici froci? Dove è il tuo amichetto?”
    “Non lo so quello che fanno in campeggio, sono arrivato oggi sono solo e non ho amichetti.”
    “Allora siamo noi i tuoi amichetti!”
    Qui si sta mettendo male, devo evitare provocazioni, mi sembrano un po' sbronzi. Sono troppo lontano dal campeggio, posso provarci. Mi alzo.
    “Dove cazzo credi di andare?”
    Mi circondano.
    “Che volete?”
    “Divertirci un pò.”
    Il tipo con gli occhiali si abbassa i pantaloni, lo tira fuori e comincia a segarsi. Non è italiano, è magrebino. Gli altri due sono italiani, uno è giovanissimo, avrà al massimo diciott'anni, l'altro è calvo, bevono birra e fumano.
    “Tranquillo, non avere paura, fai il bravo e non ti succede niente, vogliamo solo divertirci un po', niente di male.”
    La spiaggia è completamente deserta, le luci del campeggio ne illuminano solo una parte, qui siamo al buio. Si sente una musica assordante. Anche il ragazzino si è tirato fuori il cazzo.
    “Ragazzi non facciamo cazzate, se non torno in campeggio vengono a cercarmi.”
    “E chi ti viene a cercare? L'hai detto tu che sei solo!”
    Il calvo mi offre una birra, è calda ma la bevo. Ho paura che l'incontro con Riccardo salterà. Il magrebino si avvicina, passa la canna. Fumo, l'atmosfera sta cambiando, sono meno aggressivi. Passo la canna, niente male.
    “Da dove vieni?”
    “Roma!”
    “Ci ho fatto il militare a Roma, andavo al Pincio, pieno di froci.”
    Il ragazzino mi viene vicino, bel ragazzo, capelli ricci lunghi, viso simpatico, si sega. Ha un cazzo esagerato.
    “Dai, prendimelo in bocca.”
    Non c'è nessuno in spiaggia. Che cazzo di situazione se resisto ho paura che questi mi fanno il culo, se ci sto forse non succede nulla di grave, ma sì, forse mi conviene e diverto anche io. Mi sto eccitando, sarò incosciente, ma la storia si sta facendo intrigante.
    “Può venire qualcuno!”
    “Vieni, andiamo in un posto tranquillo. Poco lontano c'è un chiosco che vende bibite e affitta lettini, è chiuso ma si entra facilmente.”
    Li seguo, raccolgo il telo da bagno, il ragazzino mi mette una mano sul culo, lascio fare. Il calvo mi passa la canna, tiro, è finita. Il ragazzino mi viene dietro, appoggia il cazzo sul mio culo, è durissimo. Sta diventando duro anche a me.
    Arriviamo al chiosco, è chiuso, tutto intorno è deserto. Sotto il portico c'è un dondolo. Il calvo da un calcio alla porta, si apre.
    “Può arrivare il padrone.”
    “Lo conosco, abita distante, non arriva nessuno tranquillo poi oggi c'è la festa del paese, sono tutti lì!”
    Entriamo nel chiosco, c'è una brandina con un materasso nell'angolo. Il calvo apre uno sportello sotto il bancone e tira fuori delle birre, me ne da una. Il ragazzino sta preparando una canna. Mi siedo sul letto, il magrebino mi viene davanti, si sbottona i pantaloni, lo tira fuori è enorme.
    “Succhiamelo!”
    Lo prendo in mano, lo scappello, è veramente grosso. Mi prende per i capelli e mi mette il cazzo in faccia. Lecco la cappella, la prendo in bocca, succhio.
    “Ecco bravo, così... non mordere!”
    E' veramente grosso, faccio fatica a tenerlo in bocca, spinge. Si avvicinano anche gli altri due, cazzi notevoli ma non come quello che ho in bocca, me li mettono in faccia. Comincio a succhiarli uno alla volta. Sono eccitatissimo.
    “Lo vedi che avevo ragione, sei proprio un frocione. Succhiamelo tutto!”
    Lo succhio, mi piace, succhio il cazzo del ragazzino, lo faccio arrivare in gola, mi sego. Cambiamo posizione, il calvo ed il ragazzino si mettono a sedere sul letto, mi inginocchio, li prendo tutti e due tra le mani, duri, li succhio. Il magrebino mi viene dietro, sento la cappella sul culo, spinge, fa male.
    “No, fermo, fai male... un attimo, aspetta fa troppo male!”
    Cazzo che dolore. Devo rilassarmi, cavolo Ho l'olio abbronzante nello zaino, lo prendo. Mi lubrifico il culo, speriamo. Il dolore è passato, cazzo che male però! Il calvo mi rimette il cazzo in bocca, lo succhio. Prendo in mano il cazzo del ragazzino, lo scappello, lo sego. Il calvo mi tiene ferma la testa e mi scopa in bocca. Il magrebino mi viene dietro, sento un dito entrare nel culo, scivola. Ecco, la sento, è la cappella, spinge, la sento, entra, cazzo è dentro. Spinge, scivola. Il calvo mi scopa in bocca, succhio, mi tiene ferma la testa e spinge. È veramente instancabile il magrebino, cazzo che bello sentirlo scivolare nel culo.
    “Hai un culo molto accogliente.”
    Succhio, pompo il calvo, mi piace, sego il ragazzino, cazzo se mi piace, sta accadendo davvero! Succhio, il calvo spinge, ho la bocca piena di sborra, mando giù, buon sapore, succhio più forte, mi piace. Continuo a succhiare, diventa moscio. Smetto di succhiarlo. Il ragazzino mi mette il cazzo davanti la bocca, è grosso, lo succhio, riesco a farlo arrivare in gola. Il magrebino mi sta inculando divinamente, cazzo che bello, è fantastico!
    “Ti faccio male?”
    “No, no, continua, spingi!”
    Sì, spingi, così... cazzo che bello, è tutto dentro, scivola, spingi più forte dai, bel corpo il ragazzino, lo accarezzo, stringo i capezzoli. Mi tiene ferma la testa, mi scopa in bocca.
    “Ecco, così, succhia brutta troia, succhia!”
    Succhio, spinge, arriva in gola, ho la bocca piena di sborra, mando giù, continuo a succhiare. Che bello, senti come scivola nel culo il cazzo del magrebino, spinge, spingo anche io, lo voglio tutto.
    “Spingi, più forte, sì!”
    “Ti piace il mio cazzo vero?”
    “Sì che mi piace!”
    Spinge, mi sego, cazzo che bello!
    “Sì, così, troia, sborro!”
    Spinge, cazzo lo sento, mi piace, lo sento scivolare fuori, ne ho ancora voglia.
    “Adesso te lo metto io!”
    Il calvo mi viene dietro, ha un cazzo enorme, speriamo. Mi lubrifica il culo, spinge il dito dentro, scivola, appoggia la cappella, spinge, la sento. Così ecco, è dentro, spinge lo sento. Cazzo è tutto dentro, scivola mi sta inculando, che bello. Spingo anche io, è fantastico, mi piace.
    “Non smettere, continua così, spingi!”
    “Sì! Sì! Sì, è tutto tuo troia!”
    E' fantastico, uno sballo, cazzo se è bello!
    “Ti piace vero? Ti piace il mio cazzo, godi troia, godi. Sì, così ecco, sborro!”
    Cazzo, ne ho ancora voglia. Il magrebino ed il ragazzino si sono rivestisti, ci rivestiamo anche noi.
    “Allora, hai visto che è piaciuto anche a te.”
    “Si, ma mi avevate spaventato.”
    “Beh noi ora dobbiamo andare, ci aspettano a casa. Complimenti hai un bel culo e sai succhiare bene.”
    “Si è vero, proprio un bel culo!”
    “Allora ciao.”
    Che serata, sono sfatto, che fantastici cazzi, quel del calvo è fenomenale, me lo sento ancora nel culo. Mi faccio un bagno, l'acqua è tiepida, mi tuffo, si sta bene, cazzo che storia, incredibile, me li sento ancora nel culo. Bene, andiamo a bere qualcosa. Ecco lì Riccardo.
    “Ciao, pensavo non venissi più!”
    “Scusa, ho avuto un imprevisto, cosa bevi?”
    “Una birra!”
    “Cosa?”
    “Una birra!”
    La musica è troppo alta, si sentiva fin dal chiosco.
    “Ascolta, prendiamo la birra ed andiamo a berla in tenda, qui c'è troppo rumore!”
    “Ok”
    Riccardo è alla cassa a pagare.
    “Veramente dovevo offrirla io!”
    “Andiamo nella tua tenda che c'è un bel panorama!”
    Arriviamo in tenda, accendo la lampada.
    “Spegnila, si sta meglio al buio! Allora lo sapevi che c'era questo raduno in campeggio?”
    “No, ci sono venuto perché sapevo che era un campeggio nudista.”
    “Io ci sono venuto apposta, mi dovevo incontrare con degli amici, ma non sono ancora arrivati. Ti va una canna?”
    “Si certo.”
    “Preparala tu.”
    L'odore è buono. Ci sdraiamo sul materassino. Riccardo è proprio fatto bene, deve praticare qualche sport. Non ha un pelo a pagarlo oro, quelli sul cazzo sono fitti e ricci, come quelli del magrebino. Ha veramente un bel cazzo a riposo, chissà com'è quando è duro. Gli passo la canna.
    “Li senti?”
    “Chi?”
    “Quelli della tenda accanto, stanno scopando!”
    In effetti si sentono abbastanza.
    “Ci stanno dando sotto! Deve farla godere abbastanza.”
    “Farlo. Deve farlo godere, sono due maschi che stanno scopando.”
    “Ah!”
    Sento la sua mano sul petto, accarezza i capezzoli, ci gioca con le dita, stringe.
    “Ti va di divertirti un po'?”
    Anche lui.
    “Riccardo, scusa ma sono un po' stanco, il viaggio.”
    “Faccio tutto io, tu devi solo rilassarti.”
    Mi bacia, la sua lingua cerca la mia, la succhia, mi morde le labbra, mi prende in mano il cazzo, lo stringe. Scende con la lingua sul collo, lo morde, prende tra le dita un capezzolo e lo stringe, mi piace. Lo morde, stringe sempre più forte. Mi accarezza le palle, chiudo gli occhi. Scende con la lingua, lecca la cappella, ho i brividi. Lecca le palle, le prende in bocca. Mi infila un dito nel culo, scivola è ancora lubrificato. Mi allarga le gambe, mi solleva, comincia a leccarmi il culo. Sento la sua lingua, ho i brividi, cazzo se mi piace. Appoggia la cappella, spinge, ecco, sì sta entrando. Cazzo è entrato subito, mi hanno proprio aperto il culo quei tre. Lo cinturo, l'abbraccio e lo bacio. Sento il cazzo dentro, mi piace, scivola, spinge.
    “Ti piace il mio cazzo vero?”
    “Sì!”
    “Sei una troia!”
    Spinge, lo sento scivolare dentro, non è grosso, è enorme, lo sento tutto. Mi morde il collo, spinge, che bello.
    “Hai un culo accogliente.”
    “Me lo hanno già detto! Ti piace?”
    “Ci sono passati in molti da queste parti, il tuo non è un culo, è una fica.”
    Me l'hanno appena allargato caro.
    “Dai, spingi, così!"
    E' veramente in forma Riccardo, senti come spinge. Mi schiaffeggia il culo, mi piace, cazzo se mi piace!
    “Non mi dire che non sei venuto per il raduno!”
    “No, giuro!”
    “Girati!”
    “Va bene così?”
    Mi metto alla pecorina, mi viene dietro, sento la cappella sul buco, spinge, entra, spinge, mi incula. Cazzo come spinge, sempre più forte, così, mi piace. Lo tira fuori e lo rimette dentro, fantastico. Sta facendo tutto lui, sono la sua troia, mi piace.
    “Ti faccio male?”
    “No, continua, così, spingi!”
    E' instancabile, lo tira fuori, si sdraia, mi siedo sopra, prendo il suo cazzo e l'appoggio sul culo, mi lascio scivolare, lo sento, ecco, così, che bello! È dentro, lo cavalco, si così inculami. Spingi, si così, fantastico, si dai, sto per venire, sì dai che bello. Sborro. Continua ad incularmi, cazzo che bello, sono venuto senza segarmi, non ci posso credere, sono sfatto. Mi sdraio sul letto, si diede sul mio petto, si sega.
    “Ecco, sta per arrivare, bevila tutta. Sì, ecco è tua!”
    Lo prendo in bocca, succhio, continua a sborrare, mando giù. Si sdraia accanto a me, mi infila la lingua in bocca, succhia la mia.
    “Però, ha un buon sapore la mia sborra, ti piace?”
    “Si!”
    “Se non trovi nessuno a cui succhiarlo, puoi venire sempre da me.”
    “Contaci. Però ora sono stanco.”
    “Ok, vado è stato un piacere.”
    “Anche per me!”
    Si alza, ho il cazzo davanti al viso, lo bacio, lo prendo in bocca e lo succhio.
    “E' meglio che tu vada, ciao a domani.”
    Mi bacia. Sono sfatto, che serata, sarà una vacanza interessante.
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